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Oggi parliamo di allattamento al seno, con 4 consigli (più uno) molto pratici, per rendere l’allattamento al seno più semplice e appagante per entrambi, mamma e neonato.
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Premessa fondamentale: l’Organizzazione mondiale della sanità raccomanda di allattare al seno i bambini in modo esclusivo cioè senza aggiunte fino ad almeno i sei mesi di vita. Questo perché il latte della mamma è l’alimento migliore ripeto MIGLIORE per far crescere i neonati sani e belli diremmo noi di Bimbisaniebelli, in quanto il latte della mamma fornisce loro tutto ciò di cui hanno bisogno.
Solo una raccomandazione: nessuna critica, ma proprio nessuna, a chi decide di NON allattare al seno e di affidarsi invece al latte formulato, che deriva dal latte della mucca ma è reso molto molto simile a quella dell’uomo. Nessuna critica, anche a chi decide di allattare al seno un figlio si e uno no.
Ne è un esempio l’imprenditrice digitale e influencer Chiara Ferragni, che se per il primo figlio, l’ormai già famoso Leo era passata quasi subito al latte artificiale, per la seconda figlia ha deciso di darle il proprio latte e ha pubblicato sui social tantissime foto di lei che allatta al seno la piccola di nome Vittoria. Ora, non sono mancate polemiche sia nel primo caso, quando utilizzava felice il biberon, sia nel secondo caso, quando invece attaccava la piccola al proprio seno. Noi di Bimbisaniebelli siamo d’accordo con Fedez, il marito rapper della Ferragni, che ha detto testualmente “Una donna dovrebbe essere libera di allattare o meno senza sentirsi colpevole o sbagliata in un momento così delicato come la post-gravidanza».
Quindi dedichiamo questo podcast a tutte le mamme che vogliono allattare o, comunque, almeno saperne di più per poi decidere se iniziare…
Ecco quattro consigli (più uno) per chi sta iniziando ad allattare.
1 METTITI COMODA
Non c’è una posizione ideale per allattare al seno, ma è importante scegliere quella più confortevole per la mamma e il neonato, ogni singola volta che si allatta. Non esiste una posizione che vale sempre, ma occorre scegliere via via in base al momento quella più indicata. Sdraiata a terra su un tappeto e circondata da comodi cuscini, oppure in poltrona con le braccia appoggiate sui braccioli o, ancora, seduta su una sedia con le gambe sollevate… Sentirsi comoda è importante per poter permettere il mantenimento della posizione per tutta la durata della poppata. Una postura sbagliata, oltre a rendere disagevole la poppata, rischierebbe di causare tensioni muscolari e dolori.
Allattare può richiedere un grande impegno anche emotivo: per questo può essere utile creare in soggiorno o nella propria camera da letto un angolo confortevole, dove potersi rilassare leggendo un libro o ascoltando della musica, approfittando del senso di rilassamento indotto dal rilascio endorfinico della fine poppata (e dal fatto che il bebè in genere piomba a dormire subito dopo la poppata!!!).
2 PORTA IL BIMBO VERSO DI TE
La posizione per allattare il bambino è ottimale quando è il piccolo a essere portato e sostenuto a livello del seno e non viceversa. Se è la mamma che si china sopra il bimbo, le conseguenze sono contratture alle spalle e al collo della mamma e scivolamenti dal seno per il piccolo che rimarrà attaccato con più difficoltà, favorendo ahimè dolore ai capezzoli con possibile insorgenza di ragadi (dolorosi taglietti).
Questa importante regola, valida sempre, sia che si allatti seduta sia da sdraiata, consiste quindi nell’avvicinare il bimbo al proprio torace con il viso di fronte al seno che si intende porgere e attenzione, con la bocca all’altezza del capezzolo. Se necessario, si può ricorrere anche all’aiuto di cuscini che “alzino” il bimbo verso il seno o che ne “frenino” lo scivolamento verso il basso. Ne esistono di specifici per l’allattamento.
3 SVUOTA SEMPRE IL SENO
A volte, soprattutto durante le prime fasi dell’allattamento, quando mamma e bimbo devono trovare un giusto equilibrio, il seno può diventare gonfio, arrossato e dolente, e il flusso di latte si arresta. Significa che vi è un ingorgo mammario: in pratica, non tutto il latte prodotto viene succhiato dal bambino, ma ne rimane una parte nelle mammelle, andando a ostruire i dotti galattofori, cioè quei canalini entro i quali scorre il latte verso il capezzolo. Il seno diventa dunque teso e talvolta duro. La soluzione è semplice. Basta fare una doccia calda o spugnature calde sulla mammella dolente e attaccare il bimbo o cercare comunque di far uscire tutto il latte. Questo va benissimo anche come prevenzione: occorre sempre tenere attaccato il bambino al seno finché non lo svuota completamente. Se questo non avviene (per esempio, il bimbo si è addormentato), è bene svuotare le mammelle attraverso la spremitura manuale del seno o con il tiralatte. Insomma è importante che il seno si svuoti completamente dopo la poppata, così da prevenire l’ingorgo mammario e rimettere in moto la produzione di latte necessaria per la poppata successiva.
4 SENTITI LIBERA SULLA DURATA DELLA POPPATA
Quanto deve durare una pappata? È uno dei dubbi più diffusi tra le neomamme. Ti sentirai dire di tutto: chi ti dirà di allattare per 10 minuti per seno, chi 20, chi di svuotare un seno a poppata e chi di alternarli cambiando ogni volta il seno con cui si inizia… Confusa?
Tranquilla, esiste un consiglio valido per tutte e in tutti i casi: bisogna assecondare le esigenze del bambino e le tue. Dai 5 minuti fino all’ora, va sempre bene. In pratica, non c’è una regola fissa, bensì mamma e bebè devono trovare il loro equilibrio. Certo, per arrivarci, saranno necessari tentativi, errori e molta pazienza. Tieni presente che non tutti i bimbi si comportano allo stesso modo e che anche lo stesso bimbo cambia con il passare del tempo. I neonati più piccoli e più pigri possono succhiare a intervalli, facendo qualche pausa ogni tanto. Quelli più voraci svuotano in pochi minuti il seno dal latte. Tu devi solo vedere cosa desidera il tuo bambino e adeguarsi.
Inoltre, bisogna ricordare che la composizione del latte non è sempre costante: a fine poppata arriva il latte più denso e ricco di grassi. È la parte più nutriente, quella che dà il senso di sazietà e sarebbe un peccato privarne il bambino ponendo un limite di tempo. Ma la fine poppata arriva per un bimbo super vorace dopo un minuto e per uno un po piu pigro dopo più tempo… Lascia che si stacchi da solo quando è sazio.
IL CONSIGLIO IN PIÙ
Per capire se il bimbo si è attaccato bene fai questa visualizzazione:
Immagina che il bimbo faccia un grosso boccone di seno, come se addentasse a bocca aperta un gigantesco panino, e prendesse così più areola possibile, facendo arrivare il capezzolo in fondo fondo alla bocca, in un punto tra il palato duro e il palato molle, dove parte lo stimolo caratteristico della deglutizione e quindi l’inizio vero e proprio della poppata. No, il bambino non soffoca, no sta benissimo e anzi farà tutto lui, iniziando a poppare nel modo corretto. Ricorda, deve addentare un immenso panino…
Per ogni altro dubbio, non ci resta che rinviarvi al nostro sito, www.bimbisaniebelli.it dove troverete tante spiegazioni, semplici e chiare, sul mondo allattamento, al seno e al biberon, con approfondimenti sui disturbi del seno, come la mastite o le ragadi, e sugli accessori, come tiralatte e sterilizzatori, quando servono realmente e quando se ne può fare a meno.