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Sin dal gennaio 2020 l’epidemia da Sars-Cov-2, il cui primo focolaio si è registrato nella città di Whuan, ha progressivamente impegnato e saturato le risorse del sistema sanitario nazionale italiano. A oggi non esistono terapie risolutive per i malati Covid-19 e ciò si configura come una sfida straordinaria per la ricerca. Valutare l’efficacia di molecole alternative come la lattoferrina è una delle strade che i ricercatori stanno percorrendo.
Come oramai ben noto il Sars-Cov-2 è il virus responsabile della Covid-19 la quale nelle sue forme più gravi si manifesta come insufficienza respiratoria acuta. La clinica più comunemente associata è caratterizzata da un corteo sintomatologico simil-influenzale con febbre, tosse ed oculo-rinite.
Sars-Cov-2 appartiene alla famiglia dei Coronavirus ed è in grado di penetrare nelle cellule attraverso il legame con l’enzima ACE2 coadiuvato da altre glicoproteine di membrana. Le conoscenze acquisite su questi meccanismi di infezione hanno permesso di avviare nuovi filoni di ricerca al fine di sviluppare terapie efficaci contro il Sars-CoV-2.
Il ruolo della lattoferrina
La lattoferrina è una glicoproteina ampiamente conosciuta per le sue proprietà antivirali, immunomodulatorie ed antiinfiammatorie. La si ritrova nelle secrezioni delle mucose ed è presente in grandi quantità nel latte materno. È una molecola che svolge un ruolo cardine nella difesa aspecifica dell’organismo è le sue proprietà sono oggetto di approfondimento.
Numerosi studi hanno dimostrato le proprietà antivirali della lattoferrina. Infatti, sia l’attività antivirale diretta che la possibilità di creare legami con molecole presenti sulla membrana cellulare interferiscono con la penetrazione dei virus nelle cellule. Uno studio ha dimostrato che a concentrazioni adeguate la lattoferrina riduce la capacità del Sars-CoV di entrare nelle cellule e poterle infettare.
Le proprietà antivirali sono ben note anche nei confronti dei virus del raffreddore comune. L’integrazione giornaliera di lattoferrina riduce l’incidenza dei sintomi dei virus influenzali e parainfluenzali.
Agisce anche sul sistema immunitario
Le potenzialità della lattoferrina non sono riassumibili in una semplice attività antivirale. Proprietà immunomodulatorie ed antifiammatorie sono, infatti, il pivot della sua funzione. La lattoferrina modula il sistema immunitario e ne mantiene l’omeostasi bilanciandone la risposta nelle sindromi che comportano una infiammazione generalizzata.
I precedenti risultati sull’efficacia della lattoferrina nel Sars-CoV ed il suo ruolo pleiotropico hanno indotto i ricercatori a inserirla nella lista delle potenziali molecole attive contro la COVID-19. Il meccanismo d’azione di ingresso del Sars-CoV-2 nelle cellule, simile a quello utilizzato dal virus della SARS, potrebbe essere bersaglio dell’azione della lattoferrina.
Un ruolo terapeutico potenziale
L’integrazione con lattoferrina potrebbe essere una strategia utile nella lotta contro la COVID-19. Inoltre, la capacità di mitigare la risposta infiammatoria sistemica e le proprietà immunomodulatorie fanno supporre una sua efficacia proprio nelle forme più gravi della malattia.
La lattoferrina è una molecola sicura e non ha mostrato particolari fenomeni di tossicità. Integrare da 100mg die sino a 1g di lattoferrina consente di poterla impiegare senza il rischio di effetti collaterali sfruttandone a pieno le proprietà benefiche.
Riferimenti
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