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La “salute digitale” dei bambini (e dei ragazzi) sembra ormai talmente compromessa da mettere in allarme pediatri ed educatori. D’altra parte tornare indietro o fare finta che il problema non esista è assolutamente impossibile perché – come sottolinea il professor Alberto Villani, responsabile di pediatria generale e direttore dell’Istituto per la salute del Bambino Gesù di Roma – “in un’epoca in cui smartphone e tablet hanno assunto un ruolo sempre più centrale nella vita di genitori e figli, diventa fondamentale promuovere un consumo digitale consapevole e responsabile per preservare la salute e il benessere di bambini e ragazzi”.
Proprio per questo gli specialisti dell’Ospedale pediatrico Bambino Gesù hanno aderito al progetto “A scuola di… digitale”, ideato in collaborazione con Almaviva (azienda italiana specializzata nella trasformazione digitale del Paese), mettendo a punto un “Decalogo per la salute digitale di bambini e ragazzi”, che cerca di rispondere in modo chiaro e sintetico alle non poche perpelssità che i genitori nutrono sull’argomento. E non è un caso che la pubblicazione di questo decalogo avvenga proprio nel pieno delle vacanze estive. D’estate infatti i bambini non vanno a scuola e di conseguenza hanno tutto il giorno (e la sera) a disposizione per incollarsi ai dispositivi in questione.
Realtà virtuale contro realtà reale
Chi non è nato digitale fatica a pensare che un tablet o uno smartphone abbiano il potere di catturare non-stop l’attenzione dei piccoli, eppure è proprio così: il rischio dei nativi digitali è proprio quello di essere coinvolti dalla realtà virtuale molto più che dalla realtà reale, con tutte le conseguenze che ne derivano.
Il compito dei genitori, quindi, dovrebbe essere quello di aiutare i figli a trovare il giusto equilibrio tra le due realtà, ovvero dare all’una e all’altra il tempo e l’attenzione che meritano. Posto che in questo campo i divieti assoluti non hanno senso perché ormai il digitale è irrinunciabile per tutti, essendo parte integrante e insostituibile della vita di ogni giorno, quello che ha senso è lo sforzo da parte di mamma e papà di porre dei paletti per evitarne lo straboccamento.
Educarli fin da piccoli
Certo, non è un compito facile, come non è facile porre tutti quei limiti che la buona educazione e la vita sociale esigono. Ma è molto importante perseverare, ripetere, far seguire le regole stabilite, con fermezza e coerenza, senza tentennamenti né contraddizioni. Repetita iuvant, dicevano i Latini, e avevano ragione.
Arriverà un momento, infatti, in cui il bambino, senza quasi rendersene conto, a furia di sentirsi ripetere ogni giorno la stessa cosa, si comporterà nel modo giusto, spontaneamente e senza fatica. Vorrà dire che tutti gli sforzi educativi compiuti dai genitori non saranno stati vani.
E c’è un’altra considerazione che non va dimenticata: a dare delle regole, cioè a educare in genere, bisogna iniziare quando i bimbi sono ancora piccoli, anzi piccolissimi, prima ancora che rispondano con il capriccio…
Le regole base età per età
Ma torniamo al decalogo per la salute digitale, in modo da metterne a fuoco i punti di maggiore importanza per il benessere dei più piccoli.
– Sotto i 18/24 mesi bisognerebbe evitare del tutto la tentazione di proporre al bimbo ogni genere di cartoni animati e altri generi di intrattenimento. Certo non è cosa facile per i genitori perché mettere il piccolo davanti a un video per farlo stare buono è la cosa più semplice e di sicuro effetto, ma per questa fascia di età vale la pena di ritornare al passato ricorrendo ai giochini fisici, che stimolano le esperienze sensoriali, e incoraggiando la scoperta e l’esplorazione del mondo reale.
– Dai 2 ai 6 anni si può concedere ai bambini un’ora circa al giorno di digitale, non solo in chiave ricreativa ma anche educativa, per scoprirne i contenuti più interessanti e adatti a quell’età. Si tratta ovviamente di una indicazione ideale, perché in realtà in questo caso il compito dei genitori appare decisamente arduo. L’importante è porre dei limiti ben precisi e, soprattutto, farli rispettare.
– Dai 6 ai 10 anni gli esperti suggeriscono di permettere l’uso dello smartphone o del tablet per circa due ore al giorno, in modo da lasciare spazio e tempo alle altre attività quotidiane, come la scuola, la lettura, lo sport, il gioco fisico. E anche in questo caso il compito dei genitori non è certo facile…
Estate, periodo a rischio digitale?
Questi suggerimenti valgono tutto l’anno, ma sono particolarmente perseguibili nel periodo estivo: perché è vero che in estate i bambini hanno molto più tempo libero, cioè più tempo potenzialmente digitale, ma c’è da augurarsi che siano i bambini stessi a preferire spontaneamente i giochi all’aperto e le passeggiate nel verde. Oggi i piccoli sono sempre più “green”, interessati a scoprire la bellezza e i segreti della natura, oltre che a proteggerla nel rispetto per l’ambiente. Basta poco per catturare la loro attenzione: per esempio, insegnando loro a osservare e riconoscere la magia nascosta in ogni pianta, fiore, foglia, seme, farfalla, conchiglia… Così il digitale ci sarà sempre, ma solo confinato in un determinato momento della giornata.
Altri consigli utili
Il decalogo per la salute digitale suggerisce infine una serie di altri utili consigli generali:
- evitare che i bambini usino il dispositivo digitale quando vanno a letto la sera, spegnendolo almeno un’ora prima;
- non usare il telefonino per calmare il piccolo;
- non utilizzare smartphone e tablet durante i pasti e le attività condivise in famiglia;
- aiutare i ragazzi a prendere consapevolezza della quantità di tempo trascorso online;
- fare attenzione alla sicurezza online dei propri figli;
- proteggere la privacy di bambini e ragazzi;
- educare a un uso critico e responsabile dei dispositivi.
Fonti / Bibliografia
- Smartphone e PC: un decalogo per la “salute digitale” di bambini e ragazzi - Ospedale Pediatrico Bambino GesùIniziativa Ospedale Pediatrico Bambino Gesù e Almaviva. Un percorso di educazione rivolto alle famiglie sull'uso dei dispositivi