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Non possiamo più vivere senza internet. Siamo ormai tutti dipendenti dallo smartphone, non riusciamo a uscire di casa se non l’abbiamo in tasca e, se per caso lo dimentichiamo, siamo assaliti da una sorta di panico: oddio come faccio a contattare qualcuno o a ricevere messaggi, come faccio a sapere dove sono e a trovare la strada giusta, come faccio a rispondere a tutte le domande che mi vengono in mente?
Gli esperti continuano a ripeterci che i nostri figli sono a rischio perché passano più tempo nella realtà virtuale che in quella reale e suggeriscono una legge che vieti il telefonino sotto i 14 anni e l’accesso ai social ai minori di 16, ma non possiamo accusare i giovanissimi di dipendenza se siamo noi stessi i primi a non poter fare a meno del web, se non siamo in grado di dare loro il buon esempio…
Tutto subito, tutto in fretta
E non possiamo neppure tornare indietro: il mondo di 20 o anche solo 10 anni fa sembra lontanissimo e comunque legato a un modo di vivere che oggi risulta impensabile.
Il mondo va avanti – come si diceva una volta – ma la differenza con il tempo andato è che la velocità con cui va avanti adesso è rapidissima e progressiva.
La Rete è diventata il passepartout della nostra vita e di quella dei nostri figli: ci permette di sapere tutto subito e di comportarci di conseguenza senza perdere tempo. La sua caratteristica base è appunto la velocità, la possibilità di ottenere ciò che si vuole (che sia un oggetto, un’informazione o un contatto) in tempo reale, senza aspettare.
Aspettare aumenta il desiderio
In sostanza la vita attuale, dove tutto si scopre subito e si ottiene altrettanto in fretta, ci ha fatto dimenticare il fascino antico dell’attesa. L’attesa permette di pregustare, più o meno a lungo, il momento di cui si otterrà qualcosa che si desidera. Oggi un bambino non fa in tempo a esprimere un desiderio che subito i genitori lo accontentano. Ma senza attesa anche il giocattolo più azzeccato perde valore agli occhi del piccolo, riducendosi a un oggetto sì gradito, ma privo di quel qualcosa in più che lo rende speciale. Perché l’attesa ha il potere di acuire il desiderio e di prolungarlo nel tempo. E’ dunque necessario ritrovare il piacere dell’attesa e farlo scoprire ai bambini fin da piccoli.
Un’occasione perfetta
Natale è la festa ideale per trasmettere ai piccoli il valore dell’attesa, proprio perché può durare a lungo: non solo un giorno (il 25 dicembre), ma un mese intero. Tutto dipende da come lo si vive. Natale è quell’atmosfera scintillante e coinvolgente che ogni adulto si porta dentro da quando era bambino (e non solo per la suggestione delle luminarie cittadine o delle lucine dell’albero). E’ un percorso pervaso di gioia ed entusiasmo che ci accompagna giorno dopo giorno in un conto alla rovescia verso il momento più magico che, a seconda delle tradizioni famigliari, può corrispondere all’arrivo di Babbo Natale e/o di Gesù Bambino, indipendentemente dal suo contenuto religioso.
L’importanza del conto alla rovescia
Per aiutare i piccoli a capire il significato dell’attesa si può realizzare il classico calendario dell’avvento con le sue finestrelle da aprire una al giorno. Lo si può comprare già fatto oppure, meglio ancora, divertirsi a costruirlo tutti insieme in modo da condividerne la creazione e trasformarla in un divertente gioco di società.
Per stimolare l’interesse dei bambini nel rito quotidiano della scoperta di un nuovo giorno e nel conto alla rovescia dei giorni ancora mancanti, è in uso nascondere qualche piccola sorpresa in tutte o anche solo in alcune finestrelle: così l’entusiasmo dei piccoli si manifesterà fin da subito e li accompagnerà, giorno dopo giorno, fino al momento cruciale dei regali. Senza l’attesa, invece, la magia della festa si ridurrebbe a quei pochi minuti di concitazione che accompagnano l’apertura dei pacchi.
Così la festa dura più a lungo
Per insegnare al bimbo il valore dell’attesa è utile anche invitarlo (ed eventualmente aiutarlo) a scrivere la letterina dei desideri. Sapere che la letterina è “partita” ai primi di dicembre e che Babbo Natale la sta leggendo per decidere se e cosa portargli in dono lo aiuterà a rendersi conto del tempo che deve passare tra il desiderio e la sua realizzazione. E lo aiuterà anche a capire che “desiderare qualcosa” non è sinonimo di “ricevere quel qualcosa”, ma necessita di una conquista, che dipende anche dal suo comportamento. Non a caso Babbo Natale premia i bambini che hanno fatto i bravi. E un regalo a lungo desiderato avrà anche il vantaggio di essere molto più amato e custodito con cura.
Per abituare i piccoli all’attesa del Natale è utile coinvolgerlo anche nella preparazione degli addobbi casalinghi, magari realizzandoli insieme nella versione fai da te (sempre che l’età lo permetta). Lo stesso discorso vale ovviamente per l’allestimento dell’albero, che indubbiamente, grazie allo scintillio delle sue decorazioni, contribuisce ad aggiungere un tocco in più alla straordinaria atmosfera natalizia. E alla magia dell’attesa.