Il piccolo non fa in tempo a guarire da un raffreddore o da una bronchite, ed ecco che subito si riammala, passando da un’otite a una faringite e poi di nuovo a un raffreddore e via di questo passo.Nei primi sei-sette anni di vita è naturale che un bambino vada incontro a questi problemi. I pediatri parlano infatti di “infezioni respiratorie ricorrenti”, che si manifestano da sei a otto volte nell’arco dell’anno.
Nella maggior parte dei casi queste malattie sono causate da virus e quindi destinate a passare da sole (le eventuali cure servono solo ad alleviare i sintomi). Gli antibiotici, che come noto sono inefficaci contro i virus, vengono prescritti soltanto se il pediatra sospetta la presenza di batteri.
Ma perché il bambino si ammala così facilmente? Per due motivi, anzi tre.
- Le sue difese sono ancora poco efficienti: l’unico modo che il piccolo ha per fortificare il suo sistema immunitario è proprio quello di ammalarsi e crearsi gli anticorpi contro quella specifica infezione.
- Il bimbo si trova ogni giorno a contatto diretto con gli altri bambini: al nido o a scuola l’infezione passa da uno all’altro con enorme facilità.
- L’inquinamento, come lo smog o il fumo passivo, irrita le vie respiratorie, indebolendole e quindi predisponendole all’attacco dei germi.
Ora, la domanda che tutti i genitori si fanno è: esiste la possibilità di evitare o almeno ridurre il rischio che il proprio figlio si ammali? Non è facile, ma ci si può provare, soprattutto se il bimbo è già grandicello, in grado cioè di recepire e mettere in pratica le raccomandazioni.
Ecco alcune regole base della prevenzione:
- Fargli lavare spesso le mani: è dimostrato che lavarsi le mani almeno cinque volte al giorno riduce del 50% il ricorso al pediatra.
- Insegnargli a non toccarsi il naso o la bocca o gli occhi con le mani sporche o comunque non lavate: sono un incredibile veicolo di infezione.
- Fargli usare fazzoletti di carta usa e getta, molto più igienici di quelli di cotone.
- Tenerlo lontano dai luoghi affollati dove, se è presente una persona infetta, è facile contagiarsi.
- Farlo stare il più possibile all’aria aperta e fargli fare attività fisica perché così si stimolano i meccanismi di difesa naturale.
- Vestirlo a cipolla, cioè a strati, in modo che possa passare senza sbalzi di temperatura dall’interno all’esterno e viceversa: gli sbalzi di temperatura favoriscono infatti la proliferazione di molti microrganismi.
- Usare un umidificatore per evitare che l’aria secca di casa indebolisca le mucose delle vie respiratorie.
- Effettuare spesso i lavaggi nasali per sciacquare via gli eventuali microrganismi dannosi.
- Farlo bere molto per prevenire la disidratazione (deleteria in particolare per le vie respiratorie).
- Variare la sua alimentazione, arricchendola il più possibile di frutta e verdura, fonti di vitamina C e di altri preziosi antiossidanti, indispensabili per rafforzare il sistema immunitario e mantenere sano l’organismo.