La gravidanza è un evento straordinario, un miracolo della natura in grado di cambiare per sempre la vita e il destino di una donna. In positivo, certo, ma anche in negativo. Nell’immaginario collettivo, il fatto di rimanere incinta è sinonimo di felicità, condivisione, realizzazione di sé, proiezione nel futuro, superamento del concetto di morte. Aspettare un bambino è la cosa più dolce e naturale del mondo, è amare per sempre, vincere qualsiasi difficoltà, fino a dare la vita per il proprio figlio. Ogni mamma lo sa perché lo prova o lo ha provato. Non c’è dubbio.
Ma questo non significa che la gravidanza sia sempre e comunque un evento piacevole. Rimanere incinta è bellissimo per chi in quel momento lo desidera, ma per chi non lo desidera può diventare una sciagura.
L’adolescente alle prime esperienze, l’universitaria che vuole finire gli studi, la ragazza che ha appena trovato lavoro, l’impiegata che è stata da poco assunta, la badante che accudisce un’anziana, la migrante che è venuta in cerca di fortuna, la straniera rifugiata di guerra, la mamma con reddito troppo basso o quella che di figli ne ha già abbastanza… L’elenco delle donne che non vogliono una gravidanza (in assoluto o in un certo momento della loro vita) è infinito. Ed è soprattutto a queste donne che è dedicata la proposta dell’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) di rendere gratuita per tutte la pillola anticoncezionale.
In verità, la pillola gratuita non è una novità assoluta. Lo era già stata dagli anni Settanta del secolo scorso fino al 1993, ma allora gli anticoncezionali ormonali erano guardati con una certa diffidenza da parte delle donne perché si trattava di farmaci un po’ “grossolani”, pieni di effetti collaterali “pesanti”, e quindi non particolarmente graditi. Cosa che oggi è stata largamente superata grazie ai grandi passi avanti della ricerca farmaceutica e al conseguente perfezionamento delle molecole a disposizione.
La proposta (ancora in attesa di autorizzazione) di rendere la pillola gratis per tutte è stata accolta con entusiasmo e soddisfazione dai più, anche se alcuni hanno espresso critiche e riserve. Per esempio – si è fatto notare – che senso ha elargire la pillola a tutte visto che uno degli obiettivi del governo è quello di combattere la denatalità (oggi ai minimi storici) incentivando le nascite?
Anche il Moige (Movimento italiano genitori), sempre per esempio, ha espresso perplessità attraverso la voce del suo direttore: “L’Aifa discrimina chi fa figli: pensiamo agli esami diagnostici e ai medicinali per le patologie dell’infanzia che vanno pagati. E’ una scelta discriminatoria che aiuta chi non vuole avere figli, ma si dimentica delle famiglie”.
Indipendentemente dalle critiche, comunque, la proposta dell’Aifa è degna di lode, perché permetterebbe a ogni donna di scegliere quando rimanere incinta e quando no: prevenire la gravidanza significa poter programmare la vita in funzione dei propri obiettivi e delle proprie esigenze, ma soprattutto significa evitare il dramma delle gravidanze indesiderate.
Bimbisaniebelli.it è un sito pensato per le mamme, ma non solo per loro. Ogni giorno, insieme alle mail delle mamme, arrivano alla nostra casella di posta numerosissime richieste di aiuto da parte di donne/ragazze/ragazzine preoccupatissime perché hanno avuto un rapporto a rischio e hanno preso la pillola del giorno dopo o quella dei cinque giorni dopo oppure le hanno prese troppo tardi e hanno paura di che cosa può succedere. A dimostrazione che ricorrere alla cosiddetta contraccezione di emergenza è diventata per molte un’abitudine, anche se si sa benissimo che non si tratta certo di una soluzione sostenibile. E la scelta di abortire è sempre dietro l’angolo…
D’ora in poi – è auspicabile – l’ipotetica possibilità di disporre (forse già a partire da questo autunno) di un vero anticoncezionale (per il quale sarà comunque necessaria la ricetta del medico di base) dovrebbe agire da deterrente nei confronti sia dell’aborto sia della contraccezione d’emergenza, che ha certo una sua ragione di esistere, ma va limitata a casi sporadici, d’emergenza appunto. Se si ottenesse questo risultato, se, grazie alla disponibilità della contraccezione classica, si riuscissero a prevenire le gravidanze indesiderate, si farebbe davvero un grande passo avanti in difesa delle donne, della parità di genere e della libertà di scelta. Di fronte a un risultato di questa portata, anche le (poche) critiche e le perplessità passerebbero in secondo piano.