Il punto sulle vaccinazioni obbligatorie

Silvia Huen A cura di Silvia Huen Pubblicato il 22/05/2017 Aggiornato il 25/11/2019

Dopo l'approvazione del decreto legge che prevede 12 vaccinazioni obbligatorie per accedere alle scuole, restano da risolvere tutti i problemi di ordine pratico-attuattivo

Torna, dopo 18 anni, l’obbligo di vaccinare i bambini e gli adolescenti per l’iscrizione a scuola (pubblica e privata) da zero a 16 anni, a partire dall’imminente nuovo anno scolastico, vale a dire da settembre.

E le vaccinazioni sono ben 12: alle quattro già obbligatorie (antipolio, tetano, difterite, epatite B) si sommano quelle contro morbillo (il più pericoloso in questo momento a causa della sua attuale diffusione), rosolia, parotite, varicella, pertosse, Haemophilus influentiae, meningococco B e C, naturalmente tutte gratuite in tutte le regioni.

Per quanto riguarda gli asili nido e le scuole materne, non saranno accettate le iscrizioni dei piccoli non vaccinati. Un po’ diverso il discorso per la scuola dell’obbligo (primarie, medie e primi due anni di liceo). In virtù del diritto all’istruzione di ogni cittadino, l’iscrizione non viene messa in discussione, quindi i bambini e i ragazzini potranno andare a scuola anche se non vaccinati, ma saranno attuati pesanti provvedimenti contro i genitori (richiami da parte delle Asl, controlli, sanzioni), in modo da convincerli ad adeguarsi alla legge.

Obiettivo: raggiungere la copertura vaccinale necessaria per proteggere anche chi, per gravi motivi di salute, non può essere vaccinato e, in caso di contagio, rischierebbe la vita. La cosiddetta immunità di gregge, infatti, è garantita solo da soglie superiori al 95% di vaccinati, traguardo attualmente non raggiunto.

L’obbligo vaccinale nelle scuole ha ricevuto il plauso e il sostegno della comunità medico-scientifica (a parte qualche sporadica eccezione), ma allo stesso tempo ha sollevato un’ondata di malcontento e di proteste da parte delle associazioni dei genitori e dei consumatori.

Per il Moige (Movimento italiano genitori) “la strumentalizzazione del picco epidemiologico del morbillo nel territorio italiano, che risulta essere tra i 10 Paesi al mondo con la mortalità infantile più bassa, per imporre il decreto sulla coercizione vaccinale per le famiglie è inaccettabile e incostituzionale”.

Per il Codacons (Coordinamento associazioni per la tutela e i diritti dei consumatori) il decreto è “palesemente incostituzionale e, pertanto, verrà impugnato al fine di ottenerne l’annullamento”.

Indipendentemente dalle polemiche, comunque, restano da risolvere i problemi di ordine pratico, organizzativo, sanitario, finanziario, burocratico relativi alla gestione e all’attuazione della legge in tempi che si prospettano strettissimi.

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

A sei settimane messa a riposo a letto per 20 giorni per via di un distacco

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

I "distacchi" a inizio della gravidanza sono comuni e, soprattutto se viene già rilevata l'attività cardiaca dell'embrione, non impediscono la buona evoluzione della gravidanza. Il riposo a letto è ininfluente nel bene e nel male.   »

Bimba di 4 anni che respinge la mamma e vuole solo il papà

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Francesca Simion

Leggi anche:  »

In 5^ settimana la camera gestazionale è vicina alla cicatrice del precedente cesareo

18/11/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

La posizione della camera gestazionale in prossimità della cicatrice nei primissimi tempi della gravidanza è inevitabile perché l'utero è ancora di piccole dimensioni.   »

Fai la tua domanda agli specialisti