È un’eventualità rara, certo, anzi rarissima per fortuna, ma non impossibile. Lo dimostrano i recenti casi di cronaca, come quello della mamma di Arezzo che ha dimenticato in macchina per 6 ore la sua piccola di 16 mesi (che non ce l’ha fatta) o quello del bimbo di 6 anni lasciato chiuso in auto sotto il sole dal padre, sceso a fare la spesa a Scandiano (Reggio Emilia), che invece è stato salvato dai passanti. E questi ultimi episodi non sono che gli ennesimi di una lunga serie di precedenti, in Italia e nel mondo.
Gli esperti dicono che quando un genitore dimentica il proprio bimbo in auto non ne è consapevole, crede in buona fede di averlo portato a destinazione e invece è vittima di un cosiddetto “falso ricordo”, una sorta di brutto tiro giocato dall’inconscio…
Quando succedono queste disgrazie, molti lanciano accuse e insulti contro il disperato colpevole dell’involontario delitto, ma la stessa terribile fatalità potrebbe capitare anche a loro. Perfino le persone più attente e scrupolose ogni tanto dimenticano qualcosa: la pentola sul fuoco,
l’appuntamento dal dentista, il telefonino sul cruscotto, la porta di casa aperta… Un transitorio blackout del cervello, lo stesso che fa dimenticare un bimbo in auto.
Fatta questa premessa, resta comunque urgente trovare al più presto un modo per evitare che simili tragici episodi possano ripetersi. I genitori non fanno che lanciare appelli perché vengano resi obbligatori specifici dispositivi di allarme collegati ai seggiolini auto.
Ma, in attesa che la legge si materializzi, perché non munirsi subito di tali dispositivi anti-abbandono? Non solo esistono già, ma sembra siano anche molto efficaci, come quelli dotati di sensori che lanciano un allarme sonoro e/o luminoso quando il guidatore esce dall’auto senza preoccuparsi del bimbo legato sul seggiolino o come le App che avvertono il genitore di controllare se c’è qualcuno (silenzioso o addormentato) sul sedile posteriore.
Basta andare su internet per scoprire che ce ne sono diversi tipi e a diversi prezzi, ma tutti basati sullo stesso principio: avvertire chi si alza dal posto di guida che c’è un bambino a bordo da non dimenticare.