Dopo i recenti casi (12 al momento) di meningite, la Regione Toscana in collaborazione con l’Aifa (Agenzia italiana del farmaco) sta conducendo su larga scala una campagna di vaccinazione contro il meningococco C, il batterio responsabile di ben 10 infezioni (negli altri due casi si tratta di meningococco di tipo B e meningococco di tipo W).
È vero che questa volta la piccola epidemia o, meglio, come dicono gli esperti, l’iper-endemia in corso riguarda gli adulti e i giovani, ma non è certo un motivo per non preoccuparsi dei bambini, che, a causa del loro sistema immunitario ancora immaturo, costituiscono la fascia d’età più a rischio.
La meningite è una malattia molto seria, che fa ancora molta paura perché può causare danni permanenti e in qualche caso perfino il decesso. E non è così rara come si pensa: solo l’anno scorso si sono verificati ben 900 casi, per un terzo provocati dal meningococco, per due terzi da altri batteri come lo pneumococco e l’Haemophilus influentiae.
Quello che spesso si dimentica o che comunque si tende a sottovalutare è l’importanza della prevenzione: contro tutti questi microrganismi, infatti, oggi esiste un vaccino, efficace e sicuro.
Attualmente il più urgente per evitare il rischio di contagio è il vaccino anti-meningococco C, non obbligatorio, ma raccomandato dai pediatri, disponibile in due versioni:
– vaccino monovalente, cioè singolo, da effettuare fra i 13 e 15 mesi in un’unica dose, con un richiamo fra gli 11 e i 18 anni, perché con il passare del tempo si tende a perdere l’immunità (e questo spiegherebbe perché si è ammalato un ragazzo di 22 anni vaccinato);
– vaccino tetravalente, cioè attivo, oltre che contro il tipo C, anche contro i meningococchi di tipo A, W135 e Y, da somministrare in un’unica dose fra i 13 e i 15 mesi, e adatto anche agli adulti.
Esistono poi altri vaccini attivi contro altri batteri responsabili di meningite:
– il vaccino anti-meningococco B, in versione monovalente, da somministrare separatamente dagli altri vaccini fra il terzo e il quinto mese;
– il vaccino anti-pneumococco, disponibile in due versioni: non coniugato a 23 antigeni, indicato sopra i 2 anni; coniugato con 7 antigeni, adatto ai piccoli tra i 2 e i 24 mesi;
– il vaccino anti-Haemophilus influentiae di tipo B, disponibile in versione monovalente ed esavalente (attivo anche contro difterite, epatite B, poliomielite, tetano, pertosse).
Decidere se e contro quali malattie vaccinare il proprio bambino non è certo facile per i genitori, sempre assaliti da mille paure, ma dire no è comunque una scelta che può mettere a rischio la vita stessa del piccolo. In caso di dubbio, meglio parlarne con il proprio pediatra e valutare a fondo la situazione.