Che cosa è la regola delle 3 R?

Alberta Mascherpa A cura di Alberta Mascherpa Pubblicato il 09/05/2022 Aggiornato il 09/05/2022

Per spiegare ai bambini la regola delle 3 R e della sua importanza oggi c’è un nuovo progetto per le scuole sostenuto da Primigi

Che cosa è la regola delle 3 R?

Che cosa è la regola delle 3 R? Lo insegna ai più piccoli un progetto educativo promosso da Primigi e destinato alle scuole per sensibilizzare i più piccoli all’importanza del rispetto dell’ambiente. “Agire bene oggi per vivere meglio domani” è infatti il concept alla base di Primigi for Change, il programma che racchiude l’insieme delle scelte e delle attività industriali del Gruppo Imac – proprietario del marchio Primigi – in termini di sostenibilità e attenzione verso le tematiche ambientali.

Cosa potresti fare adottando la filosofia delle 3 R?

Con il progetto educativo delle 3 R: “RIDUCO – RIUSO – RICICLO”, promosso da Primigi per le scuole con il supporto logistico di Mediamum, il noto brand intende supportare e sensibilizzare i bambini delle scuole primarie di tutto il territorio nazionale sull’importanza della salvaguardia dell’ambiente. Il programma si svolgerà tra casa e scuola, ma principalmente in classe con un ricco e coinvolgente piano di attività composto da oggetti recuperati che possono avere una seconda vita (ad es.: scatole di scarpe, scatole dei cereali, rotoli di carta ecc.) e manualità per realizzare una parte del Villaggio del Riciclo (una casa, una piscina, un campo da calcio).

Come spiegare ai bambini la regola delle 3 R?

Ridurre, riusare, riciclare è la regola delle 3 R è la sintesi perfetta di un patto d’amore verso la natura. Una formula che bambini e bambine possono imparare sin dai primi anni di vita. Perché il rispetto per l’ambiente e l’attenzione verso le risorse del pianeta sono imprescindibili per diventare piccoli grandi alfieri della sostenibilità.

Quanti bambini hanno aderito al progetto Primigi?

Oltre 1.000 i bambini delle classi delle scuole primarie che hanno aderito in tutta Italia. Milano, Torino, Roma, Fermo, Perugia, Siena, Bari, Lecce, Matera, Catania, Palermo, le principali città coinvolte nel progetto educativo delle 3 R: “RIDUCO – RIUSO – RICICLO”, promosso da PRIMIGI. Un’opportunità anche per gli insegnanti per approfondire il percorso didattico e impostare le lezioni con divertenti contenuti utili al fine di coinvolgere la classe sui temi del riuso/riciclo e del rispetto per l’ambiente.

Come avere notizie sul progetto delle 3 R?

Per dare ampia rilevanza e notorietà al progetto, le foto e i video dei lavori realizzati nelle scuole, saranno pubblicati attraverso i canali social e nei siti www.primigi.it e www.clubdellemamme.com

 

 

 

 
 
 

In sintesi

Le aziende rispettano la regola delle 3 R?

Per alcune, come quelle del marchio IMAC, si tratta di vero e proprio processo culturale irreversibile, destinato a diventare sempre più parte integrante del DNA aziendale. Le collezioni Primigi for Change accompagnano i bambini dai primi mesi all’età adolescenziale. Come tutte le calzature Primigi, sono uniche nello stile, nella qualità, nella cura dei dettagli e nel comfort. L’utilizzo di materiali certificati, riciclati o a basso impatto ambientale e l’impiego di tecnologie produttive all’avanguardia, sono vere e proprie alleate di scelte sempre più consapevoli e futuribili.

Come le aziende dimostrano l’impegno sulle 3 R?

Possono farlo con progetti concreti. «Siamo orgogliosi di investire in progetti volti alla sensibilizzazione e al rispetto dell’ambiente, ma siamo ancor più orgogliosi perché sono frutto della creatività dei bambini che scendono in campo con idee originali e sostenibili» ha affermato Francesco Mazzocconi, Presidente del Gruppo Imac. «Progetti come questo permettono non solo di educare le nuove generazioni, ma anche di mettere in pratica il nostro concetto di Primigi for Change, il cui obiettivo è quello di concorrere attivamente ad un mondo in cui le risorse vengono utilizzate in modo responsabile per offrire un contributo positivo nella tutela dell’ambiente». 

 

Fonti / Bibliografia

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