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BIMBISANIEBELLI PER DICOFARM
È ormai noto da tempo che le allergie sono in continuo aumento e che uno dei motivi può essere la minore esposizione a microrganismi e infezioni durante l’infanzia, con il conseguente comportamento anomalo del sistema immunitario, che attacca, come nemiche, sostanze normalmente innocue. Esiste uno stretto legame tra la flora batterica intestinale e il sistema immunitario: alterazioni della flora batterica sembrano infatti giocare un ruolo centrale nello sviluppo delle malattie allergiche, comprese quelle alimentari, le più frequenti nei piccoli. Ma è possibile prevenire, o comunque limitare, il rischio di allergie nel proprio bambino? Sembra proprio di sì.
L’importanza dei probiotici
Dalle Linee Guida WAO 2015 sulla prevenzione delle malattie allergiche (stilate dalla World Allergy Organization seguendo un rigoroso metodo statistico di analisi delle ricerche mediche) sono emerse le seguenti importanti conclusioni. L’uso di specifici probiotici nelle donne in gravidanza e durante l’allattamento, ma anche nel bebè nei primi anni di vita, apporta un netto beneficio nella prevenzione delle malattie allergiche e, in particolare, dell’eczema (dermatite atopica) nei lattanti ad alto rischio di sviluppare allergie. I probiotici (dal greco: “a favore della vita”) sono preziosi batteri, detti anche “buoni”, che, se ingeriti in adeguate quantità, raggiungono vivi l’intestino, lo colonizzano e si sviluppano contrastando l’azione dei microrganismi nocivi. Per un bambino assumere probiotici fin da quando è ancora nel pancione della mamma e poi durante l’allattamento e nei primi anni di vita favorisce una colonizzazione di microrganismi buoni più duratura e utile a contrastare la comparsa di malattie allergiche.
Il Lactobacillus rhamnosus GG
Tra i probiotici di comprovata efficacia più studiati a livello scientifico, il Lactobacillus rhamnosus GG, già testato in ambito pediatrico e neonatologico, si è distinto nei neonati per il suo effetto positivo ridurre il rischio di allergie. Esistono più di 800 pubblicazioni che ne dimostrano l’efficacia e la sicurezza d’impiego nell’adulto, nel bambino e nel lattante.
La vitamina D
Il ruolo principale della vitamina D non è solo quello di facilitare l’assorbimento del calcio necessario per le ossa e i denti, ma anche di intervenire in processi importanti che regolano le difese immunitarie dell’organismo. Va però considerato che, per attivarsi, la vitamina D ha bisogno dell’esposizione della pelle a sole, ma questo non sempre è possibile, soprattutto nel caso
dei più piccoli. Ecco perché, secondo le Linee Guida dell’American Academy of Pediatrics è consigliata, fin dalla nascita, una corretta integrazione di almeno 400 UI al giorno di vitamina D3 nei neonati, nei bambini e negli adolescenti.
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