Fame o sonno: l’intelligenza artificiale riuscirà a decifrare il pianto del bebè?

Miriam Cesta A cura di Miriam Cesta Pubblicato il 09/02/2023 Aggiornato il 09/02/2023

Un dispositivo innovativo basato sull'intelligenza artificiale sarebbe in grado di interpretare il motivo del pianto del bebè. Ecco come funziona

Ecco come l'intelligenza artificiale può aiutare a decifrare il pianto del bebè

Potrebbe essere fame, ma anche sonno, e non è escluso che il motivo del pianto del bebè sia il pannolino bagnato o un piccolo dolore di pancia. Insomma,  i motivi per il pianto del bebè sono diversi e i neonati li onorano tutti dal momento che non sono ancora in grado di parlare e piangere è, quindi, per loro l’unico modo di comunicare con le persone che si prendono cura di loro.

E se chi ha già avuto un figlio (o più di uno) e si ritrova con un nuovo bebè tra le braccia, probabilmente riesce piuttosto bene nel districarsi autonomamente dall’intreccio di dubbi che assalgono i neogenitori quando cercano di decifrare il pianto del bebè, un dispositivo innovativo a intelligenza artificiale in grado di interpretare il motivo per il quale un bimbo piange potrebbe essere molto di aiuto a chi, invece, si trova per la prima volta ad avere a che fare con un bebè e le sue molte tipologie di pianto.

Come fa l’IA a interpretare il pianto del bebè?

Il nuovo device si chiama Qbear, è stato realizzato da Quantum Music con sede a Taiwan ed attualmente è esposto al Consumer Electronics Show (CES) a Las Vegas. Secondo gli studiosi che lo hanno messo a punto, sarebbe in grado di analizzare le emissioni vocali e determinare, quindi, se il bambino è affamato, stanco, ha bisogno di conforto o ha un pannolino sporco, e lo fa in soli 10 secondi con una precisione che secondo gli ideatori è pari al 95%.

Per ricevere le “interpretazioni” dei vari pianti sul proprio telefono, i genitori ricevono notifiche tramite un’app appositamente sviluppata che mostra anche aggiornamenti sul livello di comfort del piccolo e sulla temperatura della stanza. Q-bear con la sua intelligenza artificiale può adattarsi alle esigenze del bambino: può, per esempio, riprodurre automaticamente una ninna nanna o un rumore che simula quelli in utero per stimolare l’addormentamento, mentre accende la luce di aiuto al sonno accuratamente progettata quando rileva che il bambino è stanco.

 

 

 
 
 

In sintesi

Quando preoccuparsi per il pianto del bebè?

Le preoccupazioni insorgono nel caso in cui un bambino, di solito tranquillo, piange forte e a lungo senza un motivo evidente e correggibile. Quando il pianto non può essere consolato. In tali casi è consigliabile consultare il pediatra curante per individuare cause possibili di fastidio o dolore o di malattia.

 

Fonti / Bibliografia

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