Il ritmo di crescita di ogni bambino si fonda su fattori di carattere genetico, connessi cioè al corredo cromosomico ereditato dai genitori al momento del concepimento, e di carattere ambientale, e quindi relativi alle particolari condizioni entro cui il piccolo si trova a crescere.
Al di là di queste caratteristiche individuali, peraltro, esistono dei parametri di riferimento generali che permettono di verificare che la crescita proceda in modo regolare: si tratta delle cosiddette Tabelle dei Percentili che indicano i valori medi (ottenuti su base statistica misurando migliaia di soggetti divisi per età e per sesso) di peso, altezza e circonferenza cranica.
il pediatra gli prende le misure
Nel corso dei “bilanci di salute“, le visite mensili cui il bimbo viene sottoposto nel corso del primo anno di vita , il pediatra utilizza queste Tabelle per “prendere le misure” del piccolo e ricostruire il grafico della sua crescita (il percentile appunto) verificando che non ci siano rallentamenti o accelerazioni rispetto al ritmo seguito.
Importante, infatti, è avere ben chiaro che più che il valore assoluto (cioè il fatto di rientrare in un percentile alto o basso), è la linearità del ritmo della crescita il principale indicatore delle condizioni di benessere del bambino.
Se nel corso di questi controlli il pediatra rileva un eccessivo rallentamento della crescita del piccolo, dovrà indagare sui fattori alla sua origine e, se necessario, prescrivere una visita presso un centro specializzato in auxologia (la scienza che si occupa appunto dell’accrescimento dell’individuo).
Tra i disturbi più frequenti che possono causare tale rallentamento rientrano quelli a carico della tiroide (una ghiandola collocata nella gola e responsabile della produzione di ormoni che agiscono sul metabolismo), la celiachia o intolleranza al glutine (sostanza presente in alcune farine che determina problemi di malassorbimento intestinale), e il deficit dell’ormone della crescita (Growth Hormon) che, accanto ad altre funzioni, provvede a regolare l’allungamento delle cartilagini di accrescimento.
L’accrescimento ponderale medio del bambino, dopo il cosiddetto calo fisiologico che si verifica entro le prime 24 ore di vita e comporta una riduzione del peso pari a circa il 10 per cento, è contraddistinto da un ritmo molto rapido, basti pensare che intorno ai 5 mesi il piccolo raddoppia il peso registrato alla nascita e entro i 12 mesi lo triplica.
In particolare, i valori medi riportati dalla Tabella dei Percentili indicano un peso medio alla nascita delle femmine di 3,2 chili e dei maschi di 3,8 chili e il seguente ritmo di crescita: 25/30 grammi al giorni tra 0 e 3 mesi, 20/25 grammi al giorno tra 3 e 6 mesi, 15/20 grammi al giorno tra 6 e 9 mesi. 10/15 grammi al giorno tra 9 e 12 mesi, per un peso medio a 12 mesi delle femmine di 9,5 chili e dei maschi di 10 chili.
Fonti / Bibliografia
- Celiachia - Istituto Superiore di Sanità
- Ormone della crescita: cos'è, quale ruolo svolge - ISSaluteL’ormone della crescita, noto anche come ormone somatotropo o somatotropina, è una proteina prodotta dall’ipofisi che svolge un ruolo importante nel regolare la crescita e il metabolismo dell’organismo. Le alterazioni della sua produzione possono avere cause e effetti diversi