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La prima parola pronunciata dai bebè non necessariamente è mamma… e nemmeno papà o pappa. Sono sempre più numerosi quelli che la rimpiazzano con… tablet. Lo rivela un recente studio inglese, secondo cui un bambino su otto “fa il suo debutto” nel mondo del linguaggio con il termine tablet. D’altronde, oggi questi dispositivi, insieme agli smartphone, fanno ormai parte della vita dei genitori e… dei bambini, con effetti non sempre posiviti.
Arruolati oltre 3.000 genitori
La ricerca è stata condotta da un team di ricercatori britannici e commissionata da un’azienda che commercializza cover e altri accessori per la protezione dei dispositivi elettronici. In totale sono stati coinvolti 3.614 genitori. Tutti sono stati invitati a rispondere a una serie di questionari. Alcuni riguardavano l’uso di tablet e smartphone in famiglia, mentre altri la prima parola pronunciata dai bebè e i loro passatempi.
L’influenza dell’elettronica è altissima
Dall’analisi delle risposte date dai partecipanti, è emerso che l’uso dei dispositivi elettronici è molto diffuso in quasi tutte le famiglie. La maggior parte dei genitori ha dichiarato di possedere almeno uno smartphone o un tablet e di lasciare che i figli in età scolare utilizzino tali strumenti. Il 12% ha ammesso di aver permesso anche ai bimbi piccoli, con due anni o meno, di maneggiarli.
Più tempo con tablet che con la mamma
Il risultato? In un caso su otto la prima parola pronunciata dai bebè non è stata mamma, come da tradizione, bensì tablet. Con grande dispiacere da parte dei genitori. Ma si tratta di una situazione che non deve stupire se si pensa che spesso i bambini trascorrono più tempo con i dispositivi elettronici che con mamma e papà.
Danni anche materiali
Fra l’altro, la tendenza a concedere smartphone e tablet ai figli non ha riflessi solo sui loro comportamenti e la loro educazione. Provoca effetti collaterali anche dal punto di vista più pratico. Secondo l’indagine, l’81% dei bambini ha rotto il tablet dei genitori, gettandolo per terra o lanciandolo, e il 25% ha danneggiato lo schermo, sempre per un uso poco attento. Insomma, “l’alterazione” della prima parola pronunciata è forse il male minore.
Attenzione alla macchina
L’indagine ha evidenziato anche le cattive abitudine dei genitori per la salvaguardia di smartphone e tablet. Il luogo peggiore in cui tenere questi aggeggi elettronici? La macchina: nel 45% dei casi, infatti, gli “incedenti” sono avvenuti dentro o appena fuori dall’auto. Eppure, l’auto è uno dei posti più comuni per i bambini dove giocare con videogiochi e affini, in quanto in questo modo stanno più tranquilli sul seggiolino. Al di la di ogni giudizio educativo, però, forse limitare l’uso in macchina di tablet e co aiuta anche a… evitare di romperli.