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Un gruppo di esperti in tutta Italia si sono riuniti in rete per promuovere esperienze musicali precoci per uno sviluppo migliore del bambino. Questo programma mira a sfruttare i benefici della musica, soprattutto sui bimbi più piccoli, perché è ormai provato da vari studi che cantare ai bambini filastrocche e canzoncine stimola capacità cognitive. Si intitola “Nati per la musica” e vede l’impegno dell’Associazione culturale pediatri, in collaborazione con il Centro per la salute del bambino onlus e la Società italiana per l’educazione musicale, e con il patrocinio del ministero per i Beni e le Attività Culturali.
Già nel pancione
Le ricerche scientifiche, infatti, dimostrano che i bambini nella fascia da 0 a 3 anni hanno competenze musicali e la musica viene appresa precocemente e spontaneamente, ancor prima della nascita. Fino a partire dal sesto-settimo mese di gravidanza, il feto riesce a cogliere gli stimoli provenienti dall’esterno e, in particolare, può distinguere la voce della mamma. Il suono, quindi, è la prima forma di comunicazione che riesce a raggiungere il bambino e attraverso la quale il piccolo impara a interagire con l’ambiente circostante.
Un forte potere rilassante
È proprio con l’ascolto della musica e delle parole, durante e dopo la gravidanza, che il bebè impara lentamente la lingua materna. Inoltre, cantare per il piccolo di casa filastrocche e canzoncine e fare musica insieme aiuta a costruire il legame affettivo con i genitori ed è fonte di benessere. Non a caso, per calmare un bambino e indurlo al sonno, da tutte le mamme del mondo intonano una dolce melodia come ninna nanna.
Importante per la crescita
I primi anni di vita, anzi, per la precisione i primi 1.000 giorni di vita, secondo quanto affermano gli scienziati, sono preziosi per la crescita dei bambini: il loro cervello è molto plastico e, quindi, estremamente ricettivo. Più viene stimolato, anche attraverso filastrocche e canzoncine, e più se ne vedranno gli effetti positivi durante la crescita. Trascorso questo intervallo di tempo, diventa meno automatico imparare cose nuove. È comprovato da diversi studi scientifici che la musica stimola l’attenzione, la memoria, l’apprendimento, il linguaggio, la creatività, le emozioni e anche l’intelligenza sociale. Proprio per questo motivo è fondamentale che pediatri, musicisti, educatori musicali e gli altri operatori che si occupano della cura del bambino e della famiglia sin dalla gravidanza, si uniscano per sensibilizzare e sostenere i genitori nel percorso della crescita, anche dal punto di vista musicale. Secondo i promotori dell’iniziativa “Nati per la musica”, infatti, è indispensabile promuovere l’uso di buone e precoci pratiche musicali, sia in famiglia sia a scuola in modo che la musica diventi così una ricchezza comune.