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Intorno al sesto mese di vita, per il bimbo inizia la nuova avventura dello svezzamento e quindi inevitabilmente pasticcia con la pappa. Perché il passaggio dal latte alla pappa sia affrontato con serenità, è importante lasciare libero il bambino di familiarizzare con i nuovi “strumenti”: le posatine e gli stessi cibi. Certo, la mamma dovrà chiudere gli occhi di fronte ai pasticci che il piccolo inevitabilmente combinerà, ma all’inizio è bene concedergli di combinare anche qualche “marachella”, in modo che il passaggio dal latte alla pappa sia vissuto in modo sereno.
Toccare è per lui naturale
Del resto, è nella natura stessa del bambino desiderare di toccare con le mani i cibi che gli si propongono ed è uno dei motivi per cui pasticcia con la pappa: è assolutamente normale che, di fronte alla sua prima minestrina, desideri infilarci subito le manine per toccare con mano ciò che poi andrà ad assaggiare. Lo stesso avverrà per gli altri cibi che via via gli verranno proposti.
Desiderio di conoscere il mondo
La curiosità del bambino di toccare i cibi deriva anche dall’innato desiderio di conoscere il mondo intorno a sé, cosa che nei primi anni di vita avviene attraverso i sensi e dunque anche con il tatto.
Concedere al bambino di pasticciare con la pappa non significa quindi assecondare i suoi capricci, ma permettergli di conoscere e interagire con ciò che gli viene proposto. Vietargli di toccare la pappa o sgridarlo se si impiastriccia mani e visino sarebbe un errore che potrebbe far associare il momento del pranzo con un evento negativo.
I trucchi per limitare i danni
Certamente il bambino che pasticcia con la pappa comporta un’ulteriore aggiunta di panni da lavare per la mamma, oltre che uno spreco di pappa. Per limitare i “danni” è utile ricorrere a qualche semplice accorgimento:
– proporre al piccolo poca pappa alla volta. Così facendo, si può monitorare la quantità di cibo che ingerisce e quella con cui pasticcia, evitando così sprechi;
– concedere al bimbo di combinare i suoi “disastri” per qualche minuto dopo che ha mangiato, quando inizia a toccare il cibo con le manine. Poi però gli si deve levare con decisione il piatto, senza assecondare eventuali pianti o lamentele;
– optare per le bavaglie in plastica, che sono facili da pulire e trattengono, in genere, i residui di cibo in un’apposita tasca rigida, semplice da svuotare e che evita che i pezzi cadano a terra.