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Compostezza a tavola e buon grado di sviluppo del linguaggio non sembrano andare d’accordo. Solo se il bebè può pasticciare con la pappa, senza essere frenato e inibito nelle sue sperimentazioni, impara a parlare senza difficoltà. È la conclusione cui è giunto uno studio condotto da un gruppo di ricercatori americani dell’University of Iowa, pubblicato sulla rivista scientifica Developmental science.
Sul seggiolone
La ricerca ha riguardato un gruppo di bambini di 16 mesi. Gli autori hanno studiato il loro linguaggio e il loro comportamento a tavola. In che modo? Li hanno fatti sedere nel loro seggiolone, quindi, hanno offerto loro 14 differenti tipi di cibi non solidi, come pappe, succhi di frutta, budini e zuppe. Ogni volta che proponevano un cibo, i ricercatori dicevano ai bambini come si chiamava. In alternativa, associavano il piatto a semplici sillabe. Dall’analisi dei risultati, è emerso che pasticciare con la pappa è utile per lo sviluppo del linguaggio. Infatti, i bimbi che facevano esperimenti con il cibo, assaggiandolo, toccandolo con le dita, spalmandolo sul vassoio del seggiolone, gettandolo a terra, erano più abili nel parlare. In linea di massina, pronunciavano in modo più corretto le parole dette dagli adulti rispetto ai bimbi che non “manipolavano” gli alimenti.
Liberi di sperimentare
Gli esperti hanno concluso che l’esperienza diretta, in questo caso il pasticciare con la pappa, in un ambiente e contesto famigliare come il seggiolone migliora lo sviluppo cognitivo dei bambini. In effetti, “la sperimentazione nella vita del bambino è fondamentale per imparare e passa anche attraverso il cibo. Più si lasciano liberi di fare e più apprendono” ha commentato Andrea Vania, docente di pediatria alla università di Roma Sapienza e membro della Società italiana di pediatria.