Neonato: muovere lingua e bocca lo aiuta a capire i suoni

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 01/12/2015 Aggiornato il 01/12/2015

I bebè che cercano di riprodurre con bocca e lingua i suoni che sentono avrebbero minori difficoltà di comprensione

Neonato: muovere lingua e bocca lo aiuta a capire i suoni

I neonati non nascono con un bagaglio di conoscenze e capacità già acquisite. Al contrario, hanno bisogno di tempo, stimoli e allenamento per sviluppare le varie abilità che caratterizzano la specie umana, inclusa quella di capire e riprodurre i suoni  che arrivano dal mondo esterno. In particolare, per interpretare correttamente ciò che viene detto loro avrebbero la necessità di muovere le labbra e la bocca. Questa perlomeno è la conclusione cui è giunta una recente ricerca condotta da un team di studiosi statunitensi, della British Clumbia University, e pubblicata sulla rivista Proceedings of the National Academy of Sciences.

Uno studio su 75 neonati

Lo studio ha coinvolto 75 neonati di sei mesi. Tutti sono stati sottoposti a un semplice esperimento. In pratica, sono stati dotati di ciucci e piccoli oggetti da mettere in bocca, come quelli usati per apportare sollievo alle gengive durante la fase della dentizione. Nel frattempo sono stati esposti a una serie di consonanti a loro sconosciute perché assenti nella loro lingua madre e sottoposti ad alcuni esami ecografici. Lo scopo era capire se avere la bocca impegnata da oggetti di vario tipo potesse ostacolare o meno la percezione dei suoni.

L’importanza di poter muovere palato e lingua

L’analisi dei risultati ha confermato che effettivamente la capacità di comprensione dei suoni varia in relazione a quanto si riesce a muovere le labbra. Infatti, si è visto che quando i piccoli erano impegnati a ciucciare i succhietti o a mordicchiare i giochini che impediscono di muovere liberamente la bocca e la lingua, facevano maggiore fatica a distinguere suoni di consonanti molto simili fra loro. Al contrario, quando riuscivano a muovere liberamente la lingua e il palato (come si è potuto verificare) non presentavano alcuna difficoltà a percepire i nuovi suoni. È come se potendo provare loro stessi a “pronunciare mentalmente” le parole affinassero le loro abilità di linguaggio.

Si affina già nei primi mesi

Gli studiosi hanno concluso che i bebè si preparano allo sviluppo del linguaggio e della capacità di ascolto fin da piccolissimi. Ancor prima di pronunciare le prime parole si allenano con la bocca per imparare a percepire i suoni e per provare ad articolarli a loro volta.

 

 

 

 
 
 

In breve

I BAMBINI AMANO IMITARE

 I bambini apprendono gran parte delle proprie abilità grazie a un meccanismo di imitazione. Vedendo cioè gli altri compiere determinate azioni, tentano di compierle a loro volta. Questo studio dimostra che ciò vale anche per il linguaggio e la comprensione dei suoni.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti