Neonato: dormire sulla schiena non influenza lo sviluppo motorio

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 17/07/2013 Aggiornato il 17/07/2013

Per il sonno del neonato è da preferire la posizione sulla schiena: non influenza lo sviluppo motorio del piccolo e scongiura il pericolo di sindrome della morte in culla (sids)

Neonato: dormire sulla schiena non influenza lo sviluppo motorio

Non si compromette il normale sviluppo motorio del neonato se lo si mette a dormire sulla schiena, abitudine diffusa tra le mamme per scongiurare il pericolo di sindrome della morte in culla (sids). Anzi, dormire di schiena è la posizione ottimale per il sonno del neonato ed è per di più una delle indicazioni formulate dai pediatri dell’American Academy of Pediatrics rivolte ai genitori per prevenire le morti accidentali in culla.

Nessuna conseguenza negativa

La ricerca, condotta da Johanna Darrah dell’Università dell’Alberta e pubblicata sulla rivista Early Human Development, offre nuove prove che smentiscono la comparsa di possibili conseguenze negative sulle capacità di movimento prodotte dal posizionamento sulla schiena durante il sonno del neonato.

Lo studio internazionale

“Negli ultimi venti anni, da quando è stata introdotta la campagna di informazione contro la sindrome della morte improvvisa del lattante, le abilità motorie dei neonati non sono assolutamente variate – ha spiegato Johanna Darrah -, in particolare con i nostri dati abbiamo dimostrato che la capacità di rotolarsi sulla pancia e viceversa del bebè non appare per nulla inficiata dal dormire sulla schiena”.

Le regole per il riposo del lattante

I pediatri hanno stilato un elenco di 18 raccomandazioni in cui consigliano le regole di sicurezza per il riposo del lattante. La principale è far dormire i bambini appena nati di schiena su un materasso rigido e di tenere la culla nella camera da letto dei genitori.

Sotto controllo a pancia in giù

Fare dormire il neonato sul fianco, invece, aumenta il rischio di sids. Le linee guida concedono il riposo a pancia in giù, ma solo se il bambino è sorvegliato da un adulto. La sids può colpire i bambini nel primo anno di vita, soprattutto tra i due e i quattro mesi di età. La frequenza con cui si manifesta è di circa un caso ogni mille bambini e resta la principale causa di morte da 1 a 12 mesi di età.

 

 

 

In breve

I FATTORI CHE AUMENTANO IL RISCHIO SIDS

Ci sono dei fattori che aumentano il rischio di morte in culla: uno di questi è la posizione a pancia in giù (prona) del neonato durante il sonno e quella su un fianco. Aumentano il rischio sids anche le infezioni respiratorie (la sids si presenta più frequentemente nei mesi invernali, quando le malattie virali sono più diffuse), il fumo materno durante la gravidanza e l’esposizione al fumo passivo.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Mutazione MTHFR: bisogna assumere eparina e cardioaspirina quando inizia una gravidanza?

04/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

La mutazione MTHFR non influisce in modo negativo sulla gravidanza e non richiede cure particolari a salvaguardia della gestazione.   »

Test di Coombs negativo dopo l’immunoprofilassi: perché?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Dopo l'immunoprofilassa il test di Coombs deve risultare positivo, a conferma che l'iniezione ha determinato l'effetto voluto. Se risulta negativo è opportuno appurarne la ragione.   »

Benzodiazepine in 34^ settimana di gravidanza: ci sono rischi?

03/11/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

È di gran lunga preferibile sospendere l'assunzione del Lorazepam prima del parto, in quanto il nascituro potrebbe andare incontro a crisi di astinenza della durata di circa 48 ore, proprio come accade per gli adulti. Ma l'alternativa c'è: è rappresentata dalla Quetiapina sicura in gravidanza e anche...  »

Broncospasmo in un bimbo di 3 anni: conviene fare il vaccino antiinfluenzale?

27/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

La vaccinazione antiinfluenzale non è responsabile di broncospasmi. Le “bronchiti asmatiformi” ricorrenti sono tipiche dell’età prescolare, dell’età della socializzazione, quando i bambini inevitabilmente si passano uno con l’altro i virus di stagione (fondamentali per far maturare il bagaglio di difese...  »

Fai la tua domanda agli specialisti