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I metodi di addestramento alla nanna suscitano da sempre molte polemiche. Alcuni li considerano quasi una panacea in grado di risolvere tutti i problemi del sonno dei bambini. Altri, invece, li guardano con sospetto. Chi ha ragione? Un nuovo studio condotto da un gruppo di ricercatori australiani, del Royal Children’s Hospital di Parkville, e pubblicato sulla rivista Pediatrics, aiuta a fare chiarezza.
In che cosa consistono
Il metodo di addestramento al sonno più conosciuto in assoluto è quello proposto dal libro “Fate la nanna”, ma non è il solo. Ciascuno è diverso, ma tutti prevedono che i genitori insegnino ai bambini ad addormentarsi da soli nel loro lettino. Nel dettaglio, il conforto controllato suggerisce a mamma e papà di consolare a intervalli regolari il piccolo che piange perché non vuole dormire solo, così da abituarlo a consolarsi da solo. Il camping out, invece, invita i genitori a stare accanto al bambino mentre si addormenta, allontanandosi dalla culla ogni sera un po’ di più, fino ad abbandonare la cameretta.
La ricerca è durata sei anni
Secondo i detrattori, queste tecniche potrebbero influire sullo sviluppo emotivo del bambino e causare, negli anni, problemi psicologici. È davvero così? Secondo il nuovo studio no. La ricerca ha riguardato 225 bambini che a sette mesi avevano problemi di sonno. Tutti sono stati monitorati fino al compimento dei sei anni. In alcuni sono stati utilizzati i metodi di addestramento alla nanna, mentre in altri no.
Non ci sono effetti collaterali
Dall’analisi dei risultati è emerso che queste tecniche apportano benefici psicologici nei bambini, evidenti fino ai due anni, e migliorano anche la salute della mamma. Il tutto senza “effetti collaterali”. A sei anni, infatti, i bambini che erano stati addestrati al sonno non presentavano differenze rispetto ai coetanei per quanto riguardava la salute psicologica, il comportamento, la qualità del sonno, lo stress e i rapporti con i genitori. Gli autori hanno, quindi, concluso che “i metodi di addestramento al sonno sono economicamente efficaci e sicuri da utilizzare. Quando utilizzano tecniche comportamentali per risolvere i problemi del sonno dei bambini, i genitori e i professionisti della salute possono sentirsi tranquilli”.