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Gli abbracci della mamma possono avere un effetto positivo sulla crescita di un bambino? La risposta a questa domanda sembra proprio essere affermativa. Il calore e l’amore del contatto materno, fin dalla nascita, forma adulti con un maggiore livello di empatia, nonché più gentili e comprensivi.
L’importanza del contatto
A rivelarlo è uno studio condotto in Israele dall’Interdisciplinary Center Herzliya e pubblicato sulla rivista scientifica americana Pnas, che ha evidenziato una relazione tra gli abbracci e, in generale il contatto fisico, con la mamma e lo sviluppo delle capacità cognitive dei bambini. Infondere amore, fin dalla nascita amore, attraverso carezze, coccole e abbracci influenza i bambini e l’adulto che saranno in futuro.
Dai prematuri ai neonati a termine
La ricerca ha preso in esame 96 bambini e ha seguito la loro crescita per venti anni. Nel campione sono stati selezionati neonati a termine, neonati prematuri che necessitavano dell’incubatrice e non hanno potuto avere un contatto con la mamma nei primi giorni di vita, e neonati prematuri ma con condizioni stabili, a cui era permesso incontrare la mamma per un’ora al giorno nelle prime due settimane dopo il parto.
Uno studio lungo vent’anni
Durante le due decadi su cui si è svolto lo studio, questi tre approcci, forzatamente differenti, hanno evidenziato un’influenza non trascurabile sullo sviluppo e sul funzionamento delle capacità cognitive ed empatiche dei bambini. I ragazzi che hanno avuto un maggiore contatto con la mamma, non solo nel periodo immediatamente dopo il parto, ma in modo continuativo lungo i vent’anni, dimostravano maggiore empatia e capacità di relazionarsi con gli altri.
Istinto neonatale
Come spiegato da una delle prime firme dello studio, la professoressa Ruth Feldman, nei piccoli il contatto madre-figlio è importante perché la vicinanza della mamma è un modo per autoregolarsi e recuperare facilmente il cibo di cui hanno bisogno. Studiando il rapporto tra madre e figlio, i ricercatori hanno valutato passo dopo passo lo sviluppo della relazione e scoperto come contatto e abbracci continuati agiscano sulle aree del cervello adibite alla comprensione delle emozioni altrui, accentuando così le capacità di empatia.