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Gli omogeneizzati, come tutti gli alimenti per lo svezzamento, sono alimenti sicuri “per legge”. In particolare, devono garantire l’assenza di conservanti, coloranti, aromi artificiali, Ogm e pesticidi.
La preparazione dei baby food
Dal punto di vista tecnologico, il trattamento che subiscono gli omogeneizzati di origine animale (carne e pesce) è molto simile a quello della verdura. La frutta, invece, avendo un pH sensibilmente acido, che non facilita la crescita di microrganismi nocivi, subisce un trattamento più blando rispetto agli altri prodotti. Il processo attraverso il quale dal prodotto fresco si arriva all’omogeneizzato di carne e di pesce adatto per lo svezzamento del bebè è complesso. Ecco le 10 fasi salienti. Tutte le fasi precedenti la tritatura, dalla macellazione alla preparazione dei lotti di carne, avvengono secondo procedure rigorosamente controllate proprio per garantire un prodotto sicuro per lo svezzamento del piccolo.
Tritatura
Il prodotto arriva surgelato in blocchi nello stabilimento per la lavorazione e, senza essere scongelato, viene tritato in maniera grossolana, passando attraverso grosse lame. La carne viene trattata senza essere scongelata per una garanzia di migliore igiene.
Aggiunta di altri ingredienti
La carne tritata viene fatta entrare in un grosso mixer industriale, dove viene miscelata con gli altri ingredienti (acqua, farine), oli vegetali ed, eventualmente, si effettua anche un’integrazione di vitamine e sali minerali.
Prima cottura
Il composto così ottenuto viene trasferito in un altro contenitore dove avviene il primo trattamento termico a una temperatura intorno ai 100° C, con l’introduzione di vapore direttamente nel prodotto.
Omogeneizzazione
Il prodotto viene sminuzzato in componenti minori, sempre più piccoli, attraverso diversi stadi di frantumazione e setacciatura. Il prodotto così omogeneizzato entra in un grosso miscelatore, dove viene amalgamato con una piccola quantità di amido dispersa in acqua, che gli conferisce il caratteristico aspetto cremoso.
Valutazione del “residuo secco”
Si tratta della valutazione della quantità di solidi rispetto alla parte acquosa (vapore e acqua aggiunti nel trattamento) per assicurarsi che vi sia un rapporto di carne e acqua corretto. Questo serve per verificare se il prodotto è troppo denso o troppo liquido.
Seconda cottura
Il prodotto è sottoposto a una seconda iniezione di vapore, che serve per aggiungere la quantità di acqua necessaria per arrivare alla concentrazione di carne ottimale. Per legge, infatti, nell’omogeneizzato deve essere garantito come minimo il 40% di carne o pesce.
Eliminazione dell’aria
È una fase molto importante della lavorazione, in quanto viene tolta tutta l’aria presente nell’omogeneizzato. Il prodotto passa in un deareatore, un serbatoio sottovuoto con una pompa che toglie l’aria.
Riempimento dei vasetti
Il prodotto viene pompato a caldo (intorno ai 70° C) nei vasetti con dosatrici automatiche che mettono dentro la quantità necessaria. I vasetti prima di essere riempiti e prima della chiusura della capsula vengono spruzzati di vapore.
Sterilizzazione
Dopo la chiusura ermetica del vasetto, comincia il ciclo di sterilizzazione per eliminare tutti i batteri eventualmente presenti. Con questo trattamento si garantisce la sicurezza igienica del prodotto e si permette la conservazione dei vasetti a temperatura ambiente, senza l’aggiunta di conservanti.
Test finali
Prima dell’etichettatura, gli omogeneizzati sono sottoposti ad analisi microbiologiche a campione e si controlla la tenuta del sottovuoto.