Svezzamento del bebè: a richiesta o a fasi?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 24/05/2019 Aggiornato il 28/05/2019

Svezzamento: a tappe forzate o libero? Le ultime tendenze dei pediatri propendono per una maggiore libertà di scelta da parte del bambino che diventa il vero protagonista delle proprie scelte alimentari, sempre nell'ambito di una sana alimentazione

Svezzamento del bebè: a richiesta o a fasi?

Anche se il latte, meglio se materno, rimane l’alimento principale fino ai 12 mesi, il bambino intorno ai 6 mesi (ma anche prima o dopo) inizia a mostrare interesse per il cibo. A quel punto dimostra di avere sviluppato un corretto sviluppo cognitivo e neuromotorio che gli consente di richiedere il cibo attivamente. Quindi, lo svezzamento del bebè attraverso l’alimentazione complementare a richiesta deve essere legata agli interessi del bambino e non a una una tabella di marcia precisa. Viene tuttavia ribadito dagli esperti che ogni passaggio dovrà essere graduale e rispettoso dei tempi del singolo bambino, che è in grado di capire cosa vuole mangiare e in che quantità. 

Più libertà al bambino

È questi di fatto il concetto cardine dell’autosvezzamento: il bambino mangia “quello che vuole nelle quantità che vuole e se ne vuole”, e lo fa perché, messo a tavola insieme al resto della famiglia, ha modo di farne richiesta mostrando interesse. Diventa, quindi, essenziale che i genitori seguano una dieta sana e varia. In questo modo non c’è motivo di distinguere tra cibo per i grandi e per i piccoli. “Parlare di alimentazione complementare significa quindi, valorizzare la dieta di tutta la famiglia”.  

 

 

 
 
 

Da sapere!

L’Associazione culturale pediatri ha realizzato uno studio rivolto sia agli specialisti del settore sia ai genitori. È emerso che fissare un’età prestabilita in cui debba avvenire il passaggio dal latte al cibo solido,  ossia lo svezzamento del bebè, sia in realtà un falso mito e non abbia alcun fondamento scientifico.

 

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Le domande della settimana

Allattamento a rischio per condizione aziendale: si ha diritto al 100% della retribuzione?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Paola Bernardi Locatelli

Per l'interdizione post partum per rischi aziendali per legge è dovuta solo l'indennità di maternità INPS (80% della retribuzione media giornaliera) ma l'eventuale integrazione al 100% dal datore di lavoro può essere prevista dal CCNL o dalla contrattazione aziendale.  »

Minaccia d’aborto: può essere colpa dell’allattamento?

20/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

In gravidanza, continuare ad allattare il primo bambino non causa direttamente contrazioni dell'utero ma è impegnativo dal punto di vista psico-fisico. Ridurre le poppate giornaliere, quando sono numerose come quelle offerte a un neonato, è una buona idea soprattutto se il primo figlio ha già 15 mesi...  »

Bimba di tre anni con otiti ricorrenti: perché?

06/10/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

A volte è la particolare conformazione delle tube di Eustachio (i tubicini che collegano l'orecchio al naso) a favorire la ricorrenza delle otiti, tuttavia con la crescita tutto si risolve.   »

Fai la tua domanda agli specialisti