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Secondo le attuali Linee Guida dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) il processo di svezzamento dovrebbe iniziare non prima dei 4 mesi mese e non dopo i 6 mesi, in quanto il latte materno o artificiale assicura fino ad allora un accrescimento ottimale del bebè. Per il bambino lo svezzamento è un momento speciale della sua vita alimentare, in quanto segna il suo “imprinting” con alimenti diversi dal latte. E a 6 mesi il bebè mangia la sua prima pappa.
Importante un’alimentazione corretta fin da subito
L’alimentazione adottata nei primi anni di vita influisce fortemente sulla costituzione dell’organismo e sul destino biologico del bambino. È stato dimostrato, per esempio, che uno svezzamento ad alta concentrazione di zuccheri è in grado di condizionare persino strutture genetiche, tanto da indurre la produzione di particolari enzimi favorenti l’obesità (lipogenici).
Funzione nutritiva, ma anche educativa
Lo svezzamento soddisfa gli aumentati fabbisogni nutrizionali come ferro, zinco, proteine, acidi grassi essenziali, non più garantiti dal solo latte materno. Inoltre abitua il bebè a un nuovo modo di assumere il cibo non più succhiando, ma imparando a masticare e utilizzando un oggetto a lui sconosciuto: “il cucchiaino”.
Il calendario dello svezzamento
Spetta al pediatra consigliare ai genitori il calendario di introduzione degli alimenti, personalizzandolo in base alle esigenze del singolo bebè. Durante lo svezzamento è, comunque, raccomandato di proseguire l’allattamento (materno o con il latte di proseguimento sino ad almeno l’anno di vita) che deve rappresentare almeno il 50% del fabbisogno energetico giornaliero.
La prima pappa
Tappa importante dello svezzamento è rappresentata dalla prima pappa che, in genere, il bebè assaggia a 6 mesi. La prima pappa è costituita dal brodo vegetale integrato con creme di cereali, particolarmente digeribili, carne liofilizzata (e poi omogeneizzata dal 7° mese) e olio extravergine d’oliva per il condimento. All’inizio si utilizzano cereali privi di glutine (riso, mais, tapioca), dopo il 6° mese anche le creme multicereali e il semolino. Il primo brodo vegetale è preparato solo con carote e patate, poi, con il passare dei giorni si può arricchire con altre verdure: zucchine, fagiolini, lattuga. Se non si manifestano problemi di allergie, potranno essere inserite anche altre verdure, tranne il pomodoro che andrebbe dato dopo i 10 mesi di vita. Contemporaneamente, ma in tempi di introduzione diversi, si può far assaggiare al piccolo anche la frutta in purea o omogeneizzata cominciando con mela, pera e banana. Dal 7° mese si possono inserire il prosciutto cotto (senza polifosfati, lattosio e glutine) e il formaggio (grana padano, parmigiano reggiano, ricotta, crescenza) e lo yogurt. L’8° mese vede l’introduzione di legumi, passati e senza buccia come le lenticchie rosse decorticate inizialmente e poi tutti gli altri, sempre passati al setaccio, e del pesce (trota, sogliola, nasello, platessa). Al 9° mese la carne e il formaggio possono essere sostituiti dal tuorlo d’uovo (1-2 volte a settimana) e solo al compimento dell’anno, si può dare al bimbo anche l’albume d’uovo.
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