I succhi
- Con il nome di succo di frutta, secondo la legge italiana, si indica il prodotto ottenuto dai frutti con procedimento meccanico, che ha colore, aroma e gusto caratteristici dei frutti di provenienza.
- Dopo la spremitura, i succhi di frutta possono essere sottoposti a filtrazione: ecco perché in commercio si possono trovare succhi torbidi come quello di arancia, in quanto ottenuti per sola spremitura, oppure limpidi come quelli filtrati.
- Tutti i succhi di frutta in commercio, confezionati in bottiglie, in cartoni plastificati o in lattine, vengono sottoposti a processo di pastorizzazione, trattamento indispensabile per la loro conservazione. Purtroppo però, la pastorizzazione provoca una riduzione del valore nutrizionale del succo stesso, soprattutto del contenuto vitaminico.
- Esiste una distinzione chiara e precisa tra succhi di frutta e nettari di frutta, che, però, sfugge in genere alle mamme: per alcune i nettari sono addirittura una variante “ricca” dei succhi. In realtà non è così.
- I nettari sono composti per almeno il 40 per cento da frutta e, per la parte restante, da acqua e zuccheri.
- I succhi di frutta, invece, sono bevande composte al 100 per cento di frutta (o di verdura), senza aggiunta di altri zuccheri, al di fuori di quello naturalmente presente nella frutta (fruttosio).
I frullati e i centrifugati
Anche in casa è possibile preparare bevande dissetanti a base di frutta, con il vantaggio di poter essere consumate molto fresche, appena fatte. Occorre procurarsi frutta di stagione matura e succosa e uno speciale frullatore per l’infanzia in grado di centrifugare senza inglobare aria, responsabile delle coliche gassose.
I preparati casalinghi più comuni a base di frutta sono:
- i centrifugati: la frutta è sottoposta a centrifugazione, cioè un procedimento che serve a separare la parte solida, cioè polpa e fibra, da quella liquida. Rappresentano l’equivalente casalingo dei succhi di frutta confezionati.
- i frullati: la frutta viene frullata ma non divisa in succo e polpa. Il frullato rappresenta un nettare di frutta di preparazione casalinga.
È importante che la frutta utilizzata provenga da coltivazioni sicure, nelle quali, cioè, non si faccia uso di pesticidi. In ogni caso, occorre sempre lavarla molto bene e sbucciarla prima di utilizzarla. Contrariamente a quel che si crede, infatti, in questo modo non si perdono le vitamine, contenute nella polpa e non nella buccia.
La spremuta
Gli agrumi non devono essere dati al piccolo prima dell’anno di età, a causa del loro potenziale potere allergizzante. Questo vale anche per le spremute. Dall’anno di età, invece, le spremute sono molto raccomandate perché ricche di vitamina C, utile per favorire l’assorbimento del ferro (minerale che partecipa alla formazione dei globuli rossi del sangue) e per rafforzare il sistema immunitario (cioè di difesa) dell’organismo. La vitamina C è, però, facilmente deperibile: per questo occorre offrire al piccolo la spremuta appena fatta.
Il frappé
A partire dall’anno di età, si può aggiungere nel bicchiere del frullatore, insieme alla frutta a pezzetti, anche una pallina di gelato. I gusti da preferire sono quelli alla frutta, seguendo anche in questo caso il calendario dello svezzamento, oppure quelli a base di latte, come il fiordilatte o la vaniglia. Per fragola e cioccolato, invece, occorre attendere i due anni di età.
La granita
Per la preparazione casalinga è consigliabile utilizzare frutti molto ricchi di acqua, come per esempio l’anguria (dai due anni di età), frullando la polpa e lasciandola nel congelatore per almeno tre ore, ricordandosi di spezzettare di tanto in tanto il ghiaccio per dare alla granita la giusta consistenza. Questa bevanda è sicuramente rinfrescante, ma è povera dal punto di vista nutrizionale.