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La carne per i bambini, all’inizio dello svezzamento, è fondamentale: in questa fase della loro vita i bimbi hanno un fabbisogno di proteine molto alto perché deve consentire loro di crescere e svilupparsi sani e forti. Inoltre, la carne, sia rossa sia bianca, è un’ottima fonte di ferro, un minerale essenziale per la formazione dei globuli rossi e del sistema nervoso, più facilmente assimilabile rispetto a quello vegetale, che si trova invece in verdura e legumi.
Combatte l’anemia
Il tuo bambino, in proporzione al suo peso, ha bisogno di una maggiore quantità di ferro rispetto all’adulto, proprio perché il suo organismo è in crescita. Questo minerale è essenziale per prevenire e curare un’eventuale anemia causata da una sua carenza, e stimola il sistema di difesa naturale dell’organismo, aiutando quindi a combattere le infezioni. Il ferro è essenziale anche per la produzione dell’emoglobina, la sostanza responsabile del caratteristico colore del sangue, che ha la funzione di trattenere l’ossigeno introdotto con l’aria per poi trasportarlo nei vari tessuti. Le carni rosse hanno, rispetto a quelle bianche, un maggior contenuto di ferro.
Serve per la crescita
La carne per i bambini è importante anche perché fa crescere in modo sano e regolare e perché le proteine sono i cosiddetti “mattoni” dell’organismo, in quanto sono elementi essenziali per la costruzione e il mantenimento di tutte le cellule, per le mucose e per i muscoli. In particolare, le proteine della carne, come quelle del pesce, delle uova e del latte e derivati, sono dette “nobili” o complete, in quanto ad alto valore biologico. Ciò significa che contengono tutti gli aminoacidi (unità base delle proteine) compresi quelli essenziali (9 nel bambino) che l’organismo non è in grado di produrre da solo e quindi deve introdurre attraverso la dieta.
È ricca di vitamina B12
Un altro motivo per cui la carne per i bambini è essenziale è perché è ricca di vitamina B12, che si trova solo nei prodotti animali. La vitamina B12 protegge il tessuto nervoso, partecipa alla produzione dei globuli rossi, stimola l’appetito.
Via libera a tutti i tipi
Se vuoi sapere quando e come offrire la carne al bambino è bene consultarti con il tuo pediatra. In genere, comunque, oggi gli esperti sostengono che puoi iniziare con ciò che preferisci e che non ci sono reali motivazioni nel suggerire di iniziare con le carni bianche, e soprattutto consigliano di usare quelle carni che fanno parte della cultura alimentare della famiglia, incoraggiando ovviamente l’apertura a tutte le carni, compresa quella di maiale. Le carni bianche rispetto a quelle rosse (come quella bovina, equina e ovina di animali adulti) – una volta eliminata la pelle (per esempio nel caso del pollo) – contengono meno grassi saturi, nocivi per la salute se assunti in eccesso. Inoltre, avendo meno tessuto connettivo sono più digeribili e più tenere, quindi più facili da masticare.
Si può offrire già dai 5 mesi
In genere, la carne si può proporre già a partire dai 5 mesi perché è da questa età che cominciano a venire meno le riserve di ferro di cui la carne è ricca, trasmesse al neonato dalla madre in gravidanza. Ogni 2-3 giorni si può dare al piccolo un nuovo tipo di carne, di modo che nel giro di un mese vengano introdotte tutte la varietà di carne, sia bianca sia rossa. Dagli 8 mesi si può introdurre nella dieta del bambino anche il prosciutto cott privato del grasso e senza polifosfati (conservanti), perché è tenero e in genere di gusto gradito al bebè.
In vasetto, liofilizzata o fresca
Molti pediatri non prevedono particolari restrizioni circa il modo in cui proporre la carne all’inizio dello svezzamento: puoi offrirla, quindi, come liofilizzato (iniziando con mezzo vasetto nella pappa), omogeneizzato (cominciando con un cucchiaino nella pappa, per poi offrire l’intero vasetto a 7 mesi) o fresca (iniziando con 40 g di carne frullata o tritata).