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Sembrerà strano, ma il giudizio piuttosto unanime che le pappe casalinghe siano più sane delle pappe industriali non sarebbe completamente attendibile, almeno secondo i risultati di un recente studio scientifico pubblicato sugli “Archives of Disease in Childhood” dai ricercatori dell’Università di Aberdeen (Scozia). Dai risultati della ricerca emergerebbe, infatti, che i piatti preparati a casa sarebbero sì meno costosi, ma tendenzialmente più calorici e più ricchi di grassi di quanto raccomandato dalle Linee guida ufficiali per l’alimentazione infantile. Questo, di conseguenza, determinerebbe un aumento di peso del piccolo.
Analizzati quasi 700 pasti
Secondo i ricercatori scozzesi la maggior parte delle pappe industriali, anche se più care, sarebbero più sane e più indicate per l’alimentazione del piccolo, in quanto garantirebbero un alimento ad alta densità di energia, con una maggior varietà di alimenti. Lo studio ha previsto il confronto del costo e del contenuto nutrizionale di 278 prodotti confezionati (di cui 174 biologici) destinati ai bambini di età inferiore ai 5 anni, acquistati nei supermercati o in farmacia e 408 cucinati in casa con ricette provenienti da 55 libri di cucina per l’infanzia.
Differenza di costi
50 centesimi in più sarebbe il costo delle pappe confezionate (80 centesimi/100 g) rispetto a quelle casalinghe (30 centesimi/100 g). Dal punto di vista nutrizionale, invece, sarebbe emerso che, rispetto a quelle confezionate, le ricette casalinghe forniscono dal 7% al 200% in più di sostanze nutritive, in quanto contengono:
- il 51% in più di calorie;
- un maggior contenuto di carboidrati, sale, proteine, grassi saturi e totali;
- più zucchero (il 2,5% contro il 2,2%).
Di conseguenza, i pasti cucinati in casa forniscono il 26% in più di energia e il 44% in più di proteine e grassi, che, se in quantità eccessive, possono predisporre a sovrappeso e obesità.