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La celiachia nei bambini, così come negli adulti, una volta che compare non va più via. È quindi fondamentale cercare di prevenire la celiachia nei bambini, perché si ipotizza che determinati comportamenti possono favorirne l’insorgenza. Che cosa possono fare i genitori?
No al glutine prima dei sei mesi
La celiachia è la conseguenza di una reazione scorretta dell’organismo in presenza della gliadina, costituente essenziale del glutine, una proteina contenuta in alcuni cereali (grano, orzo, avena e segale, farro e kamut, il grano egiziano). Questa reazione può essere scatenata, dando luogo alla celiachia nei bambini, dal contatto precoce con il glutine che si verifica offrendo al bebè alimenti a base di farina o cereali prima dei sei mesi di vita, quando cioè il delicato organismo del piccolo non è ancora pronto a ricevere questa sostanza. Nei primi sei mesi di vita, quindi, occorre offrire al piccolo esclusivamente alimenti privi di glutine, come la crema di riso e la farina di mais e tapioca (un tubero) e le specifiche pastine senza glutine. Una volta iniziato lo svezzamento, per precauzione, nelle prime settimane il glutine va dato in piccole quantità, per osservare le eventuali reazioni nel piccolo.
Allattare fino allo svezzamento
Se è possibile, poi, è importante nutrire al seno il bebè anche durante l’introduzione del glutine nella dieta. Come ricorda il documento conclusivo del convegno internazionale su questa intolleranza organizzato recentemente a Firenze dall’Associazione italiana celiachia (Aic): “Allo stato attuale, l’unico fattore moderatamente ma significativamente preventivo nei confronti dello sviluppo di celiachia è l’allattamento al seno prolungato”.