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L’uovo è un alimento ricco di proprietà benefiche ma è anche incluso tra gli alimenti allergizzanti; sono quindi molti i neo genitori alle prese con lo svezzamento del proprio bimbo che si chiedono quando introdurlo nell’alimentazione del piccolo.
In passato se ne consigliava l’introduzione tardiva, addirittura dopo i 12 mesi per l’albume; attualmente però, in mancanza di evidenze scientifiche, non ci sono controindicazioni a offrirlo ai bambini già all’inizio dello svezzamento, intorno ai sei mesi di vita. Ci sono solo alcune piccole accortezze da rispettare, come ad esempio non proporre altri alimenti allergizzanti nel giorno in cui viene portato l’uovo in tavola e non offrire altre fonti di proteine nello stesso pasto.
Uovo intero, a quanti mesi?
Tuorlo e albume hanno caratteristiche e proprietà diverse e dovrebbero essere proposti insieme, nel corso dello stesso pasto, già a partire dai sei mesi di vita. Ci sono però famiglie che preferiscono comunque continuare a seguire le linee guida classiche che prevedono l’assunzione del tuorlo intorno a 8-10 mesi e dell’albume intorno ai 12 mesi. L’uovo è sicuramente un’ottima fonte di proteine nobili, cioè ad alto valore biologico, in quanto complete di tutti gli aminoacidi essenziali che l’organismo non è in grado di produrre da solo, ma che deve assumere con il cibo. È inoltre ricco di molte altre sostanze benefiche. Nel dettaglio, l’albume contiene:
- proteine
- vitamine del gruppo B
- sali minerali come potassio, magnesio e sodio
- cisteina
Nel tuorlo, invece, troviamo:
- proteine
- grassi
- acidi grassi monoinsaturi e polinsaturi
- vitamine liposolubili del gruppo A, D ed E
- calcio, ferro, zinco e fosforo
- colina
E il colesterolo? Questa è un’altra domanda ricorrente tra i neo genitori che si chiedono quando dare l’uovo ai neonati. Ogni uovo di gallina contiene circa 200 mg di colesterolo, ma le lecitine favoriscono il suo trasporto al fegato potenziando il colesterolo HDL (quello “buono”) a svantaggio di quello “cattivo”. L’importante è non superare le dosi consigliate, che sono di un paio di volte alla settimana al massimo.
Uovo durante lo svezzamento, quando va inserito
Come abbiamo visto, non ci sono evidenze scientifiche che consiglino di rimandare l’introduzione di questo alimento nella dieta del neonato che sta cominciando lo svezzamento. Un aspetto importante da considerare riguarda però il modo in cui l’uovo deve essere cucinato e tagliato per essere proposto in maniera sicura al bimbo.
Una delle soluzioni più semplici per portare in tavola l’uovo per i bambini è la frittata, che può essere tagliata a bastoncini spessi come un dito e sufficientemente lunghi per essere impugnati dal bimbo. Anche l’uovo sodo deve essere tagliato per il lungo a striscioline o a fettine.
Un’alternativa è quella di cucinare una “finta carbonara”, sostituendo la pancetta con carote o zucchine ed evitando di aggiungere il formaggio: in questo modo avremo un piatto unico equilibrato e saporito per il nostro bambino. L’importante è non offrire mai l’uovo crudo ai bambini per proteggerli da possibili infezioni batteriche.
Il parere della nutrizionista
Abbiamo chiesto il parere della dottoressa Chiara Boscaro, biologa nutrizionista presso gli Istituti Clinici Zucchi di Monza su questo argomento. “Le uova sono un’importante fonte proteica, di vitamine e di minerali fondamentali per lo sviluppo del bambino – spiega la Dottoressa – è inoltre una delle poche fonti di vitamina D per la salute del sistema immunitario e delle ossa. Dal mio punto di vista e anche da recenti ricerche, non si utilizza più il calendario in cui si separa l’albume dal tuorlo, ma si tende a dare l’uovo intero. Ovviamente la porzione a partire da 6 mesi di età è di mezzo uovo, da dare una o due volte alla settimana. Nello svezzamento le uova devono essere ben cotte per evitare il rischio di salmonellosi, quindi sia il tuorlo che l’albume devono essere completamente solidi. Io a volte consiglio anche di unirli, magari nella pasta per fare un piatto unico”.
C’è un aspetto a cui, come ci ricorda la dottoressa, bisogna prestare particolare attenzione: “È importantissima la provenienza dell’uovo, che deve essere sempre certificata e sicura: le uova devono provenire da allevamenti sicuri per evitare contaminazioni o altre tossinfezioni. Io sconsiglio di prendere le uova dal contadino perché non si sa con certezza quando l’uovo sia stato deposto, dove viene raccolto e dove sia passato; meglio affidarsi a fonti certificate”.
Foto di copertina di Kampus Production da Pexels