Acqua minerale
È opportuno che il bebè beva acque garantite igienicamente, non trattate e con una composizione chimica definita. Le più indicate sono quelle a bassa o bassissima mineralizzazione (oligominerali), che non devono superare il limite di 500 mg per litro. Sono definite “minerali naturali” le acque che, avendo origine da una falda o da un giacimento sotterraneo, hanno caratteristiche di purezza e conservazione, un buon tenore in minerali, oligoelementi e altri costituenti importanti per la salute. L’acqua poco mineralizzata favorisce la diuresi e l’eliminazione delle scorie metaboliche (urea, creatinina, acido urico). Ha un bassissimo tenore di arsenico, nitrati e fluoro, mentre più sostanziosi possono essere il calcio e il magnesio. L’acqua adatta ai bambini deve anche essere microbiologicamente pura e priva di inquinanti chimici e contenere poco sodio (sotto i 20 mg/l), responsabile, secondo alcuni studi scientifici, di ipertensione arteriosa. Dal punto di vista igienico, quella in bottiglia è un’acqua sicura: non ci sono contaminazioni microbiologiche e il confezionamento è regolamentato in maniera molto rigida.
Per il biberon e le prime pappe
Le acque oligominerali a bassa mineralizzazione sono le più adatte anche per preparare il biberon (se il bebè è nutrito con il latte formulato) la preparazione dalla pappa del bebè. Grazie alla loro ipotonicità (bassa concentrazione di minerali), non alterano la composizione del latte in polvere, esercitano una buona azione solvente, rendendolo più digeribile, e non affaticano i reni, grazie alla bassa quota di soluti (sostanze disciolte nel sangue che devono essere filtrate dal rene). Inoltre, la purezza microbiologica ne consente l’utilizzo senza bollitura (che invece è indispensabile se si impiega l’acqua potabile del rubinetto, un’operazione che tende a privare l’acqua dei gas disciolti e a far precipitare alcuni sali minerali).