L’acqua è il costituente essenziale del corpo umano perché tutte le reazioni chimiche vitali avvengono in presenza di acqua. Anche se priva di calorie, può essere considerata un alimento a tutti gli effetti che non deve mai mancare nella dieta giornaliera. Moltissime le sue funzioni, già a partire dallo svezzamento. In particolare:
- regola la temperatura del corpo;
- permette le funzioni biochimiche delle membrane cellulari;
- aiuta l’organismo ad assimilare i nutrienti essenziali ricavati dagli alimenti;
- espelle le scorie metaboliche dal corpo;
- facilita il fuzionamento dei reni;
- favorisce la digestione;
- apporta sali minerali;
- lubrifica i tessuti dei polmoni e degli occhi;
- idrata la pelle, mantenendola elastica;
- favorisce la motilità intestinale, prevenendo la stipsi.
Almeno per il primo anno di vita – e quindi anche durante lo svezzamento – , gli esperti consigliano l’impiego di acque oligominerali naturali con basso residuo fisso (inferiore a 200 mg/l). Il pediatra può, tuttavia, consigliare un’altra tipologia di acqua nel caso via siano necessità specifiche. L’acqua minerale in bottiglia proviene da precise zone geologiche naturalmente protette, incontaminate, microbiologicamente pure, stabili nella composizione e controllate periodicamente. Le acque del rubinetto, invece, possono provenire da diversi siti di origine (laghi, fiumi, sorgenti sotterranee). Vengono, comunque, sottoposte a processi di purificazione e potabilizzazione in modo tale da garantire un’acqua batteriologicamente pura. La legge italiana prevede controlli rigorosi e specifici. Tuttavia le acque in bottiglia presentano diversi vantaggi:
- composizione chimico-fisica riportata in etichetta;
- qualità costante. L’applicazione di rigorose norme igieniche, dalla raccolta al confezionamento, garantisce un’opportuna purezza microbiologica e la conservazione delle caratteristiche chimico-fisiche. Periodicamente sono controllate da un laboratorio qualificato che ne certifica l’idoneità nutrizionale in tutte le sue fasi (dalla fonte, all’imbottigliamento fino alla distribuzione);
- sterilità: al momento del confezionamento viene garantita la sicurezza microbiologica che consente l’utilizzo dell’acqua senza doverla prima bollire:
- varietà: la disponibilità di molti tipi diversi, relativi alle proprietà chimico-fisiche dell’acqua, permette di scegliere quello più appropriato. Non tutte le acqua, infatti, sono ugualmente adatte al piccolo.
Il fabbisogno di acqua cambia in base all’età e al clima: in estate c’è una maggiore perdita di liquidi da reintegrare. In generale, la quantità giornaliera di acqua raccomandata durante lo svezzamento è:
- 600-900 ml dai 6 mesi ai 3 anni;
- 1.100 ml dai 3 ai 10 anni;
- 1,5 ml (simile a un adulto) dagli 11 anni.
In questo caso sono da preferire le acque minimamente mineralizzate o le oligominerali a basso contenuto di sodio, cloro e potassio perché i reni del bebè sono ancora funzionalmente immaturi per smaltire l’eventuale eccesso di minerali presenti nell’acqua. Di norma, il latte in polvere va ricostituito in acqua al 13%.
Se il bebè è allattato al seno, non ha di norma bisogno di aggiunte di acqua. Se, invece, è nutrito con il latte formulato, essendo questo più denso di quello materno, ha bisogno di acqua per assicurare la giusta idratazione. In questo caso l’acqua andrà proposta lontano dalle poppate, per non interferire con l’alimentazione.
Quando, poi, il bambino passa da una dieta esclusivamente a base di latte a un’alimentazione mista di latte e alimenti solidi (cosiddetto svezzamento), comincia a bere “come i grandi”. È indispensabile, quindi, integrare la sua dieta con l’acqua, abituandolo a bere regolarmente. Il suggerimento dei pediatri è di proporla in diversi momenti della giornata, senza aspettare che lui la chieda perché, in generale, i bambini piccolo non percepiscono adeguatamente il senso della sete.
In caso di disturbi specifici poi è bene dare l’acqua al bebè a prescindere che sia iniziato o meno lo svezzamento. Ecco i casi più frequenti in cui è necessaria un’integrazione di acqua:
infezioni delle vie urinarie
L’azione diuretica delle acque poco mineralizzate le rende particolarmente indicate nel trattamento delle infezioni delle vie urinarie, molto frequenti nei bimbi piccoli, perché consentono l’eliminazione di batteri patogeni, cloruri, cataboliti tossici.
febbre, vomito o diarrea
Tutti questi disturbi possono provocare una forte perdita di liquidi che devono essere integrati per prevenire il rischio di disidratazione, molto pericolosa per il piccolo.
Stipsi
Anche per regolare un intestino un po’ pigro è indicata l’acqua oligominerale perché, ammorbidendo le feci, favorisce l’evacuazione.
Fonti / Bibliografia
- Infezione vie urinarie: diagnosi e trattamento - HumanitasLe infezioni delle vie urinarie, note anche con la sigla IVU, si verificano quando i batteri, penetrando attraverso l'uretra (il condotto che tras
- Disidratazione - Ospedale Pediatrico Bambino GesùCausata dall'eccessiva perdita di liquidi, può verificarsi a seguito di vomito e diarrea. Il bambino va rapidamente reidratato in modo opportuno