Singhiozzo del neonato: cosa fare e quanto dura

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 09/04/2025 Aggiornato il 09/04/2025

Spesso preoccupa i genitori anche se si tratta in realtà di una manifestazione normale e frequente: i consigli della pediatra Elena Bozzola per affrontarlo nel modo corretto.

Singhiozzo del neonato: cosa fare e quanto dura

Il singhiozzo del neonato è un fenomeno frequente nel bambino molto piccolo e solitamente è innocuo. Le cause possono essere la rapida ingestione del latte, le crisi di pianto, gli sbalzi termici, come per esempio un improvviso abbassamento della temperatura del corpo.

In generale, è il segno di un apparato digerente ancora immaturo. Non occorrono accorgimenti particolari per far passare il singhiozzo del neonato.

Se però non si attenua spontaneamente nel giro di un’ora o se è accompagnato da segnali di fastidio o malessere del piccolo, è opportuno parlarne con il pediatra.

Rimedi per il singhiozzo del neonato

“Il singhiozzo è una contrazione ripetuta e involontaria del diaframma, il muscolo che separa il torace e l’addome, seguita da una rapida contrazione della glottide” spiega la dottoressa Elena Bozzola, pediatra della Società Italiana di Pediatria e presidente dell’associazione Il bambino e il suo pediatra Onlus. “Ci sono bambini che sono più soggetti al singhiozzo rispetto ad altri ad avere il singhiozzo, ma più o meno tutti presentano qualche episodio nei primi mesi di vita”. Solitamente il singhiozzo del neonato si risolve da solo.

Esistono alcuni trucchi che i genitori possono seguire per vedere se i singulti si alleviano. Se, quindi, il neonato ha sempre il singhiozzo, si può provare a procedere come segue.

  • Stimolare lo starnuto del piccolo, solleticandogli con delicatezza le narici: il riflesso dello starnuto a volte favorisce la distensione del diaframma, la membrana muscolare che si trova tra gli organi del torace e quelli dell’addome e che si contrae per lo stimolo ricevuto dal nervo frenico che lo attraversa.
  • Tenere il neonato in posizione verticale appoggiato al proprio petto con la testolina su una spalla, carezzandogli la schiena e imprimendo delicati colpetti.
  • Attaccare il piccolo al seno per stimolare la suzione. È possibile farlo anche con il biberon, a patto di utilizzare una tettarella anti-singhiozzo.
  • Porre sulle labbra del bambino una o due gocce di limone. È un rimedio antico, ma meglio usarlo nei più grandicelli.
  • Evitare che il bambino sia troppo vorace quando consuma il pasto è la regola valida per tutti, specie per i bambini inclini ad avere il singhiozzo”, aggiunge la pediatra. “Le lunghe attese tra un pasto e l’altro, infatti, rendono il piccolo affamato e questo può fare sì che inghiotta troppa aria insieme al latte”. 
  • Fare bere al bimbo qualche cucchiaino di acqua molto fredda, per un piccolo, innocuo shock che calma le contrazioni del nervo frenico.

Singhiozzo dopo la poppata

Il singhiozzo compare spesso dopo che il bambino ha preso il latte dal seno materno o dal biberon. Infatti può succedere che, dopo l’ingestione di latte, venga stimolato il nervo frenico, che attraversa il diaframma.

Nelle persone adulte, il punto di unione tra stomaco ed esofago (cardias) è collocato in corrispondenza del diaframma. Nei lattanti lo stomaco e l’esofago hanno una conformazione diversa da quella degli adulti, il cardias è ancora incompleto e quindi, il rigurgito di latte riesce a risalire più facilmente. “Nel neonato, il diaframma si trova più in alto rispetto al cardias e di conseguenza non riesce a tenerlo ben chiuso” spiega la dottoressa Bozzola. “Ecco perché dopo la poppata il bimbo è spesso soggetto a piccole scosse improvvise che coinvolgono il capo, le spalle e il busto. Ogni sussulto dura una frazione di secondo, per ripresentarsi dopo un intervallo di circa 10 secondi”. In genere un episodio dura solo qualche minuto e si risolve spontaneamente.

Nel sonno

Il singhiozzo del neonato può comparire con una certa frequenza anche nel sonno. Quando infatti il piccolo dorme, può capitare che un rigurgito di latte risalga in esofago. Questo stimolo meccanico, come abbiamo visto, può scatenare la reattività del nervo frenico.

Durante il sonno, il sintomo può comparire anche a causa di uno sbalzo di temperatura che si verifica, per esempio, se il piccolo si scopre. Non ci si deve però preoccupare perché è quasi sempre un fenomeno normale, presente spesso già nella vita intrauterina.

È meglio rivolgersi al pediatra se il singhiozzo compare tutti i giorni, se dura per ore e se il piccolo mostra segnali di nervosismo o malessere. È allora bene procedere a una visita per escludere per esempio disturbi dell’apparato digerente o del sistema nervoso.

Photo by Kelvin Agustinus for pexels

 
 
 

In breve

I neonati possono essere facilmente soggetti a episodi di singhiozzo, solitamente per un piccolo rigurgito dopo la poppata o durante la nanna. Il singhiozzo è una manifestazione normale che scompare spontaneamente nel giro di pochi minuti. Se non succede, se si presenta spesso e il bebè manifesta malessere, è opportuno parlarne con il pediatra.

 

 

 

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