SIDS: le cause e come prevenire la morte in culla

Roberta Raviolo A cura di Roberta Raviolo Pubblicato il 15/05/2023 Aggiornato il 20/11/2023

Non esporre il bambino al fumo, farlo dormire sulla schiena e altre semplici regole possono ridurre il rischio di SIDS o morte improvvisa nella culla. Ecco un vademecum da seguire per stare tranquilli.

SIDS: le cause e come prevenire la morte in culla

SIDS è l’acronimo di Sudden Infant Death Syndrome, ossia Sindrome della morte improvvisa del lattante. In italiano la SIDS viene chiamata anche “morte in culla” o “morte bianca”. Nel primo anno di vita del bambino i neo genitori si ritrovano di fronte a questa eventualità inspiegabile: nonostante non ci siano dati nazionali che quantifichino il fenomeno in Italia in modo puntuale, a causa dell’assenza di un sistema di rilevazione omogeneo, il Ministero della Salute afferma che questo dato è riconducibile a circa 250 nuovi casi di SIDS all’anno, ovvero all’incirca lo 0,5%.

Le ragioni di questo evento doloroso sono ancora oggetto di studio da parte degli esperti, ma alcuni accorgimenti semplici da attuare svolgono una protezione efficace contro questa sindrome. Vediamo, nel dettaglio, di che cosa si tratta.

SIDS, la sindrome della morte in culla

La SIDS è un evento tragico che preoccupa molto i genitori dei bambini piccoli, entro l’anno di vita. Attualmente è la prima causa di decesso per i neonati, con un picco di incidenza tra i 2 e i 4 mesi di vita. Sembrano esserne leggermente più soggetti i maschietti rispetto alle bambine. Secondo gli esperti, si verifica quando un bambino di pochi mesi perde la vita senza che si riesca a capirne la causa, come potrebbe essere un problema al cuore o un soffocamento. Solitamente questo evento compare mentre il neonato dorme, quindi nella culla, nella carrozzina, nella navicella per auto o anche tra le braccia del genitore.

Sintomi della SIDS, quali sono?

Sintomi della SIDS premonitori non esistono in realtà: non ci sono quindi degli indizi allarmanti riconducibili all’evento nefasto in divenire per cui si possa intervenire, portando per esempio il bambino in ospedale. È però importante che i genitori imparino a notare episodi apparentemente banali, che potrebbero essere collegati con la morte in culla.

Ecco quali sono:

  • le interruzioni della respirazione del bimbo, in stato di veglia o nel sonno;
  • la modificazione della colorazione della pelle, che può impallidire o diventare cianotica, ossia bluastra;
  • il rilassamento del tono muscolare;
  •  la perdita di coscienza, ossia un episodio di ALTE (Apparent life threatening event) che significa “episodio apparentemente pericoloso per la vita del piccolo”.

In alcuni Centri specialistici all’interno di reparti di neonatologia, come quello del Gaslini di Genova, gli esperti aiutano a individuare le cause del problema, insegnando ai genitori a gestire eventuali emergenze dei loro piccoli, imparando, per esempio, le manovre di rianimazione pediatrica.

Cause della SIDS

Le cause che portano alla comparsa della SIDS non sono ancora ben chiare. Esistono diverse ipotesi. Per esempio, secondo gli esperti dei Center Of Diseases Control americani, ci potrebbero essere anomalie nella zona del cervello che regola i ritmi sonno-veglia. Altre ipotesi sono concentrate su anomalie del sistema respiratorio o cardiovascolare, così piccole da non riuscire a essere individuate da esami come l’elettrocardiogramma. Uno studio recente ha rilevato l’importanza di un marcatore collegato alla morte in culla, l’enzima BChE, che in situazioni di carenza di ossigeno attiva il sistema nervoso del neonato, provocandone il risveglio. Nei bimbi che hanno perso la vita per SIDS questo marcatore sarebbe basso. Altre indagini ancora si stanno concentrando sui cambiamenti di ritmi del sonno, pressione o temperatura corporea. Sono considerati fattori di rischio della SIDS la nascita pretermine, il basso peso alla nascita e il fatto di essere figlio di una donna che assumeva alcolici.

In particolare, sembra che ci sia una correlazione fra SIDS e familiarità, come confermato anche da un recente studio danese, condotto da un’équipe della Copenhagen University, pubblicato su Jama network. Gli autori hanno esaminato i registri nazionali danesi, per recuperare i dati di tutti i bambini nati fra l’1 gennaio 1978 e il 31 dicembre 2016. Hanno così scoperto che, nel lasso di tempo considerato, 1.540 neonati sotto l’anno di età sono morti di Sids e che il rischio di questo evento era più elevato nei fratelli delle vittime. Nel dettaglio, hanno calcolato che nei fratelli dei bambini colpiti da SIDS l’aumento di andare incontro a questo evento tragico sarebbe di quattro volte superiore rispetto alla popolazione generale, forse per la presenza di fattori genetici e/o ambientali comuni. Gli autori hanno concluso che quando si valuta il rischio di SIDS si dovrebbe considerare anche la storia famigliare e che sarebbe opportuno fare una valutazione genetica multidisciplinare delle famiglie.

Come prevenire la SIDS? Le regole per evitare la morte in culla

Gli esperti hanno messo a punto una serie di regole per la prevenzione della SIDS. Nei paesi in cui sono puntualmente osservate, gli episodi di morte in culla si sono notevolmente ridotti. Il consiglio più importante è “back to sleep”, ossia “dormire sulla schiena”. Quindi, anche se non si possono scongiurare le morti bianche, si può comunque seguire un vademecum di raccomandazioni a cui attenersi per prevenire o quantomeno arginare che la sindrome della SIDS si manifesti.

Regole sids bimbisaniebelli

Ecco tutte le regole base che consigliamo di seguire scrupolosamente:

  1. Far dormire il bambino in posizione supina, ossia a pancia in su;
  2. Mettere a dormire il bimbo su un materasso rigido, senza utilizzare coperte, cuscini o piumoni almeno fino ai 6 mesi di vita;
  3. Il bambino dovrebbe dormire sempre nel suo letto, non con i genitori o i fratelli;
  4. Togliere dal letto del bambino pelouche, giocattoli in stoffa e oggetti morbidi in generale;
  5. Non coprire eccessivamente il bambino durante il sonno: le temperatura ideale della stanza è attorno ai 18-20°C;
  6. Non esagerare con il “coprire il bimbo di più”, nemmeno se ha la febbre;
  7. Non fumare in gravidanza o vicino a una donna in attesa, evitare di fumare in presenza del bambino anche all’aperto e non permettere agli altri di farlo;
  8. Il succhietto sembra avere un effetto protettivo perché, mantenendo attivo il riflesso della suzione, impedisce di cadere nel sonno profondo. È concesso dal primo mese.
  9. Non fare troppo affidamento su prodotti per il monitoraggio del sonno;
  10. Allattare il bambino al seno.

 

 

In breve

La SIDS ossia Sudden Infant Death Syndrome, detta anche morte in culla o morte improvvisa del lattante, si verifica quando un neonato apparentemente sano perde la vita senza che si comprenda la causa. Per prevenire questo tragico evento, esistono una serie di semplici regole, per esempio far dormire sempre il bambino a pancia in su, non fumare in sua presenza, non scaldare troppo la stanza in cui riposa.

 

Fonti / Bibliografia

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

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