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Gli scatti di crescita sono fasi in cui il bambino, soprattutto nel primo anno di vita, compie improvvisi ed evidenti progressi dal punto di vista fisico e psico-emotivo. Non sono periodi semplici da affrontare, né per i genitori, né per il bebè. Il piccolo infatti avverte questi cambiamenti e può manifestare malessere e nervosismo. Si tratta però di fasi normali e necessarie per la crescita, che avvengono secondo ritmi piuttosto regolari. È possibile gestire gli scatti di crescita mantenendo la necessaria calma e serenità, facendo sempre riferimento al pediatra.
Cosa sono gli scatti di crescita
Gli scatti di crescita sono fasi in cui l’organismo del bambino è in piena attività sotto gli stimoli degli ormoni e dei processi che regolano lo sviluppo psicofisico. Le ossa si allungano, i muscoli si fortificano, i movimenti si fanno più coordinati, il sistema nervoso diventa più efficiente e i sensi sempre più attivi. Queste fasi sono concentrate in modo particolare nei primi 12-14 mesi di vita, quando risultano più evidenti. Ci sono però scatti di crescita anche più avanti, dopo l’anno di età. Durante tutto questo periodo è importante che il pediatra effettui visite regolari, per poter valutare sia l’aumento del peso e della statura, sia la maturazione cognitiva del bambino.
Scatti di crescita fisici
Riguardano il peso e l’altezza, che aumentano notevolmente nel corso dei primi 12 mesi. Basti pensare, per esempio, al peso: se alla nascita un bebè pesa mediamente tre chili, a un anno ne pesa dieci, quindi il suo peso è più che triplicato.
Scatti di crescita motori
Sono quelli relativi alle capacità di movimento. Un bambino nel corso del primo anno impara progressivamente a rotolare sulla schiena e a sollevare il busto e il capo puntellandosi sulle braccia. Acquisisce la capacità di tenere la testa dritta perché i muscoli del collo sono più forti e sa stare seduto senza sostegno. Più avanti inizia a gattonare e cerca di mettersi in piedi.
Scatti di crescita emotivi
Il piccolo diventa progressivamente più consapevole della propria individualità e della realtà che lo circonda. La vista migliora progressivamente, riesce a concentrare la sua attenzione per più tempo su un oggetto. Inizia a sorridere e poi a ridere “di pancia” in reazione a situazioni che suscitano il suo interesse, piange quando viene lasciato solo dai genitori, si mostra diffidente nei confronti degli estranei.
Quando si verificano gli scatti di crescita?
Gli scatti di crescita si concentrano maggiormente a 3 mesi, poi attorno al 6°-7° mese, quindi al 9° mese e infine verso l’anno di età. Non sono tutti identici nei bambini, perché ci può essere qualche differenza nello sviluppo: per esempio, alcuni piccoli imparano a gattonare, altri saltano questo passaggio e provano direttamente a camminare. Inoltre ci possono essere divergenze di peso e di statura, legate anche a ragioni genetiche. Le differenze tra gli scatti di crescita non devono però essere eccessive e devono mantenersi all’interno di certi range (limiti minimi e massimi). Nel caso di dati quantificabili come peso e statura, esistono precise tabelle di riferimento basate sui percentili, unità di misura utilizzate a livello internazionale secondo criteri definiti dall’Organizzazione Mondiale della sanità, per stabilire e monitorare come procede la crescita del bambino in peso e in altezza.
Quanto durano gli scatti di crescita
Gli scatti di crescita hanno una durata variabile: possono durare da uno o due giorni a diverse settimane. In media, dai tre giorni alle due settimane, ma ci sono comunque differenze tra un bambino e l’altro. In questo periodo normalmente l’appetito aumenta per assecondare la maggiore richiesta energetica legata all’aumento di peso e di statura. Inoltre gli scatti di crescita possono presentarsi in contemporanea a momenti di crisi del bambino, legati per esempio allo spuntare di un dentino da latte oppure a un raffreddore. In questi casi il periodo di passaggio si allunga e i sintomi possono essere più intensi.
Sintomi degli scatti di crescita
Gli scatti di crescita, soprattutto quelli di tipo cognitivo, vengono a volte definiti wonder weeks, ossia “le settimane delle meraviglie”. Nel giro di poco tempo infatti il bambino compie progressi notevoli, acquisendo capacità di espressione e di interazione che riempiono i genitori di stupore e di orgoglio. Per il piccolo, però, si tratta di momenti faticosi, che possono causargli un po’ di stress psicofisico. Si manifestano allora i sintomi tipici degli scatti di crescita, vediamoli.
- Aumento dell’appetito con maggiore richiesta di latte, sia quello materno sia quello di formula. Questo può indurre i genitori a credere che l’alimentazione non sia adeguata, ma non è così
- Poppata “agitata”, con il bimbo che si attacca e si stacca dal capezzolo o dal biberon
- Nervosismo inspiegabile, con crisi di pianto e dimostrazioni di irritabilità senza un motivo apparente
- Richiesta di maggiore attenzione da parte dei genitori
- Ansia di separazione dai genitori, soprattutto dalla mamma
- Risvegli notturni frequenti con pianto, desiderio di essere preso in braccio e di attaccarsi al seno.
Come affrontare gli scatti di crescita
È abbastanza naturale che i genitori si preoccupino per queste periodiche manifestazioni di nervosismo e di appetito da parte del bambino. Come abbiamo visto, però, sono periodi di passaggio del tutto normali, che è importante affrontare con calma e serenità. Per qualsiasi dubbio è bene rivolgersi al pediatra. A casa, i sintomi che si accompagnano agli scatti di crescita si possono gestire in diversi modi.
Vediamo insieme come:
- Non modificare l’alimentazione abituale, a meno che lo schema non sia stato suggerito dal pediatra
- Evitare di proporre al bambino tisane o, peggio, acqua zuccherata o altro per consolarlo del suo nervosismo e calmare l’appetito. Meglio piuttosto attaccarlo una volta di più al seno
- Ascoltare le richieste del bambino senza timore di “viziarlo”, aumentando i momenti di coccole e di interazione genitore-figlio
- Quando il piccolo è sveglio e sereno, si possono fare con lui semplici giochi ponendolo nella palestrina, mostrandogli giocattoli e oggetti colorati per la stimolazione visiva, facendogli ascoltare filastrocche o la musica che conosce
- Far praticare al piccolo della semplice attività fisica adatta ai primi mesi, come il tummy time (https://www.bimbisaniebelli.it/neonato/salute/tummy-time-cose-esercizi-e-quando-iniziare-90172), che stimola il bambino e ne favorisce la crescita
- Aumentare il contatto quando il bimbo è sveglio, in casa e durante la passeggiata, utilizzando per esempio la fascia porta bebè.
Tabella Scatti di crescita mese per mese
A 2-3 settimane e a 6 settimane
- Il bimbo si è ripreso dallo stress della nascita e ha bisogno di mangiare di più per assecondare la crescita che in questo periodo è molto intensa
- Acquista peso e inizia ad allungarsi
- Può avere più appetito
- Iniziare a svegliarsi frequentemente durante la notte e sporcare anche 7-8 pannolini tra il giorno e la notte.
A 3 mesi
- Se messo a pancia in giù, il bimbo solleva la testa facendo leva sugli avambracci.
- Riesce a portare le manine al petto
- Sorride ai famigliari e agli estranei, iniziando a mantenere il contatto visivo
- Riesce a seguire un oggetto quando questo viene spostato davanti a lui
- Segnala le sue emozioni producendo gridolini con timbri diversi
A 6 mesi
- Controlla i movimenti del capo, riesce a passare rapidamente dalla posizione supina a quella prona e viceversa
- Passa gli oggetti da una mano all’altra e li porta alla bocca per esaminarli
- Cerca il contatto di sguardo con le altre persone
- Produce suoni con vocali differenti e ben definite (inizio fase della lallazione)
A 9 mesi
- Sa stare seduto diritto con un buon controllo della testa perché i muscoli del collo sono più robusti
- Inizia a spostarsi carponi
- Sa afferrare e stringere gli oggetti, agitandoli davanti a sé e li osserva con attenzione
- Può mostrarsi timido con le persone che non conosce
- È in piena fase di lallazione e ripete monosillabi caratterizzati soprattutto dal suono “a” (per esempio wa-wa-wa- oppure la-la-la)
A 12 mesi
- Gattona con disinvoltura, si mette in posizione eretta afferrandosi a un sostegno, inizia a muovere qualche passo
- Inizia a interagire con gli oggetti in modo autonomo, sa ritrovare un giocattolo se l’adulto lo sottrae alla sua vista
- Impara la presa “a pinza” con pollice e indice contrapposti
- Inizia a pronunciare abbozzi di parole, tipo “mama”, “papa” e così via.