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Lo strabismo del neonato è un fenomeno normale e frequente, specie se di tipo convergente. In pratica gli occhietti risultano entrambi deviati verso l’interno, in direzione del naso. Questo fenomeno è dovuto alla particolare conformazione delle orbite e delle palpebre. Verso i 7-8 mesi, i neonati sono in grado di usare gli occhi in modo coordinato e questa forma di strabismo transitoria scompare spontaneamente. Se invece questo disturbo persiste dopo questa età è necessaria una valutazione medica, perché potrebbe trattarsi di strabismo vero e proprio che potrebbe anche essere spia di altri problemi.
Comune nei più piccoli
La forma più frequente nei bambini è chiamata “esotropia essenziale infantile”. Si tratta di un difetto della vista nel quale gli occhi non risultano ben allineati, ma orientati in due direzioni differenti: mentre un occhio fissa un oggetto, l’altro è rivolto in un altro senso (verso l’interno o l’esterno, l’alto o il basso). Mentre, in condizioni normali, gli occhi si muovono in modo simmetrico e la visione è completa, in presenza di strabismo del neonato si verifica, un raddoppiamento dell’immagine osservata, detta diplopia. Le immagini inviate dai due occhi al cervello si sovrappongono, creando una visione poco chiara e nitida.
Un fenomeno diffuso
Lo strabismo colpisce circa il 4-5% della popolazione. Può essere di diversi tipi: paralitico (dovuto a un difetto di innervazione dei muscoli oculari), non paralitico (determinato da un’anomalia funzionale dei centri nervosi deputati al controllo dei muscoli degli occhi) o restrittivo (provocato da malfunzionamenti della muscolatura oculare, in seguito a traumi o malattie).