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Il raffreddore, chiamato anche rinite, è un’infiammazione delle vie aeree superiori, causata da alcuni virus appartenenti al genere Rhinovirus. Nella maggior parte dei casi la trasmissione avviene per via aerea, tramite le minuscole particelle d’acqua espulse con gli starnuti. Tuttavia, ci si può contagiare anche entrando in contatto con gli oggetti che sono stati manipolati da una persona infetta.
Farmaci: sì o no?
Il raffreddore è un disturbo molto comune a ogni età, ma quando colpisce i bambini molto piccoli la cosa migliore è non dargli alcuna medicina. Infatti, i farmaci potrebbero provocare molti più svantaggi che vantaggi. È quanto sostiene la Food and drug administration (Fda), l’ente americano che si occupa della regolamentazione di farmaci e cibi.
Guarisce da solo
Molti genitori si allarmano quando il piccolo contrae il raffreddore, specialmente se è molto piccolo. In realtà, non è il caso di preoccuparsi, come ricorda la Fda. Si tratta, infatti, di una malattia molto comune in inverno e quasi sempre innocua. Sotto i due anni vanno evitati tutti i tipi di farmaci perché potrebbero causare effetti collaterali anche pericolosi. Del resto, non sono nemmeno necessari: nella maggior parte dei casi, l’infiammazione scompare da sola nel giro di 7-15 giorni.
La tosse non è un male
Eventualmente, se il bambino è più grande e ha un raffreddore molto forte si può ricorrere ai farmaci sintomatici, che però non accelerano la guarigione ma aiutano solo a tenere sotto controllo i sintomi. Uno dei più comuni è la tosse, che comunque non è negativa, anzi aiuta a espellere corpi nocivi e muco dalle vie aeree, proteggendo bronchi e polmoni.
Via libera a lavaggi nasali e bevande calde
Come bisogna comportarsi dunque? La cosa migliore è fare bere il più possibile il bambino, soprattutto bevande calde, così da umidificare le mucose infiammate, sciogliere il muco e integrare le perdite di acqua che avvengono con la sudorazione e la rinorrea. È utile ricorrere anche ai lavaggi nasali, tramite siringa e soluzione fisiologica o ricorrendo agli appositi prodotti presenti in commercio. Anche utilizzare un vaporizzatore o un umidificatore per rendere l’aria meno secca può essere d’aiuto.
Quando chiamare il pediatra
Nel caso in cui il piccolo abbia meno di tre mesi, è sempre meglio chiedere un consulto al pediatra alla comparsa dei primi malesseri. Lo stesso se:
– compare febbre alta, sopra i 38,8 gradi, in bimbi di tutte le età,
– le labbra diventano blu,
– ci sono difficoltà di respirazione,
– il bambino non mangia o beve,
– il piccolo sembra disidratato,
– sono presenti altri sintomi sospetti, come dolore alle orecchie, eccessiva sonnolenza, tosse duratura,
– la situazione peggiora.
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