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I tempi di guarigione dal raffreddore dipendono dai batteri che si trovano nel tratto respiratorio, ovvero dal microbiota nasale. Lo sostengono i ricercatori dell’Università di Basilea (Svizzera) in uno studio pubblicato su ERJ Open Research della European Respiratory Society, secondo cui la severità delle prime infezioni respiratorie sembra derivare, almeno in parte, dai batteri che si trovano già nel naso.
Differenti tipi di batteri
Roland Neumann, ricercatore dell’ospedale pediatrico universitario di Basilea, ha spiegato che l’intestino non è l’unica parte del corpo ad ospitare diversi tipi di batteri; lo stesso vale anche per il tratto respiratorio e l’insieme di questi microrganismi, che prende il nome di microbiota, influenza anche la salute respiratoria. La maggior parte dei bambini coinvolti nello studio è guarita nell’arco di due settimane. Un numero più ristretto, invece, è stato malato più a lungo e, comparando il microbioma nasale dei due gruppi di bambini, sono emerse delle differenze.
L’influenza del microbiota
I ricercatori svizzeri hanno così deciso di verificare se il microbiota del sistema respiratorio influenzi l’esito dei primi raffreddori nei bambini e di altre infezioni respiratorie comuni. Per scoprirlo, hanno preso in esame 167 neonati che non avevano ancora mai contratto infezioni respiratorie. Ai loro genitori è stato chiesto di contattare i ricercatori ai primi sintomi di raffreddore, tosse o altri disturbi otorinolaringoiatrici, in modo da poter prelevare un campione di muco da esaminare e in seguito monitorare l’andamento dei sintomi. A tre settimane dall’inizio dei primi raffreddori nei bambini I ricercatori hanno effettuato un nuovo tampone nasale per osservare in che modo fosse cambiato il microbiota.
Rischio asma
Una maggiore varietà di specie e un microbiota non dominato da batteri delle famiglie Moraxellaceae e Streptococcaceae è risultata associata a una guarigione più veloce. L’ipotesi è che una diversa composizione di batteri può avere un effetto protettivo. Il perché non è ancora chiaro, ma la scoperta è importante perché esiste una chiara associazione tra sintomi respiratori nel primo anno di vita e il rischio di sviluppare l’asma in età scolastica.
Fonti / Bibliografia
- Nasal microbiota and symptom persistence in acute respiratory tract infections in infants | European Respiratory SocietyAcute respiratory tract infections (ARI) in infancy have been implicated in the development of chronic respiratory disease, but the complex interplay between viruses, bacteria and host is not completely understood. We aimed to prospectively determine whether nasal microbiota changes occur between the onset of the first symptomatic ARI in the first year of life and 3 weeks later, and to explore possible associations with the duration of respiratory symptoms, as well as with host, environmental and viral factors.Nasal microbiota of 167 infants were determined at both time-points by 16S ribosomal RNA-encoding gene PCR amplification and subsequent pyrosequencing. Infants were clustered based on their nasal microbiota using hierarchical clustering methods at both time-points.We identified five dominant infant clusters with distinct microbiota at the onset of ARI but only three clusters after 3 weeks. In these three clusters, symptom persistence was overrepresented in the Streptococcacea...