Infezione alle vie urinarie nei bambini: ecco i 5 campanelli d’allarme

Patrizia Masini A cura di Patrizia Masini Pubblicato il 23/05/2019 Aggiornato il 27/05/2019

Sono molto frequenti nei bambini, soprattutto in quelli più piccoli. Ma spesso rischiano di passare inosservate perché caratterizzate da sintomi molto generici e frequenti nei piccoli. Ecco a che cosa fare attenzione

Infezione alle vie urinarie nei bambini: ecco i 5 campanelli d’allarme

Febbre, vomito e inappetenza, febbre, pipì maleodorante non sono sempre i sintomi di un malanno di stagione. Talvolta si può trattare di un’infezione alle vie urinarie,  un disturbo che colpisce l’8% dei bambini, con un’incidenza superiore nei primi anni di vita. Le infezioni alle vie urinarie dunque sono più comuni di quanto si pensi, visto che circa un bambino su 15 ne ha sofferto almeno una volta. Nel 5% dei casi, la causa della febbre nei bambini è attribuibile a queste infezioni, che non sempre vengono diagnosticate tempestivamente.

I consigli dei pediatri

L’invito degli esperti è di consultare il pediatra che potrebbe suggerire di fare una prima indagine sulla pipì del bambino. Già, perché febbre, inappetenza e vomito inducono la mamma a sospettare solo un’influenza o un disturbo intestinale del piccolo, invece il problema potrebbe essere un’infezione alle vie urinarie.

I numeri del problema

Circa un bambino su 15 ha sofferto di almeno un’infezione alle vie urinarie durante l’infanzia e nel 5% dei casi, la causa della febbre nei bambini è attribuibile a un’infezione del tratto vescicale. Pe questo viene in aiuto un opuscolo educativo che spiega il problema e i 5 sintomi da monitorare. L’attività di sensibilizzazione, oltre alla comunicazione agli oltre 250 pediatri Fimp di Torino e provincia si estenderà alle farmacie del territorio attraverso la distribuzione di materiale informativo che guiderà la mamma a riconoscere sintomi sospetti e a richiedere un’analisi delle urine.

Possono provocare complicanze

Secondo i pediatri “le infezioni urinarie sono facilmente curabili ma, se trascurate, possono condurre a complicanze che si manifesteranno da adulti, quali ipertensione, gestosi e, nei casi più gravi, insufficienze renali importanti – ha spiegato Nico Sciolla, pediatra e segretario provinciale Fimp Torino -. Per questo la diagnosi precoce è fondamentale. Crediamo molto in questo progetto formativo e siamo orgogliosi di essere stati selezionati tra le città che porteranno avanti questa importante collaborazione”.

 
 
 

Lo sapevi che?

UN NUOVO TEST IDENTIFICA LE INFEZIONI URINARIE

Formati i pediatri e informate le mamme, resta ancora una difficoltà: come raccogliere le urine nei bambini sotto ai 24 mesi? La novità è uno stick adesivo che, posizionato sul pannolino, permette alle mamme di identificare la presenza di infezioni urinarie (attraverso il rilevamento dei valori di nitriti e/o leucociti nelle urine) e, in caso di esito positivo, di ricorrere subito al pediatra.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Cardirene a inizio gravidanza: serve davvero?

06/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

Il netto beneficio dell'assunzione di acido acetilsalicilico a sostegno della gravidanza non è del tutto conosciuto, tuttavia il trattamento può essere di aiuto nel ridurre la maggior frequenza di complicanze gestazionali in determinati casi.  »

Colichette in un lattantino: meglio dargli il latte senza lattosio?

06/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Professor Giorgio Longo

Le colichette sono più o meno presneti in tutti i lattanti a partire dalle tre-quattro settimane di vita, dopodiché tendono a scomparire spontaneamente dopo i tre-quattro mesi di vita. Le manifestazioni che le caratterizzano non sono preoccupanti e non richiedono alcun tipo di intervento.   »

Bimba di sei mesi che non vuole la pappa: che fare?

04/03/2025 Gli Specialisti Rispondono di Dottor Leo Venturelli

All'inizio dello svezzamento non è raro che il bambino si dimostri diffidente o, addirittura, ostile nei confronti dei cibi nuovi. Per aiutarlo ad apprezzarli occorrono pazienza e qualche piccola strategia.   »

Fai la tua domanda agli specialisti