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Appena nati e già in crisi di astinenza. Nel Lazio i neonati che alla nascita presentano sintomi di dipendenza da alcol e droghe sono in aumento. E nel capoluogo lombardo le cose non vanno meglio: dal 18 al 21 settembre a Milano tre neonati sono risultati positivi a sostanze stupefacenti e nella prima metà di ottobre sono stati registrati altri tre casi. Secondo Claudio Diaz, presidente Aidefad (Associazione italiana disordini da esposizione fetale ad alcol o droghe), “promuovere l’informazione sul rischio e sui danni causati dall’uso, e non solo dall’abuso, di bevande alcoliche e/o sostanze psicoattive in gravidanza e promuovere azioni di assistenza potrebbe eliminare del tutto i disordini da esposizione fetale ad alcol o droghe e le conseguenze a essi correlate”.
Le conseguenze sul bimbo
Fumare, bere alcol e assumere sostanze stupefacenti durante la gravidanza può avere effetti anche molto gravi sullo sviluppo del nascituro. Le sostanze psicoattive sono infatti teratogene, cioè in grado di indurre anomalie nello sviluppo embrio-fetale: attraversano la barriera placentare e arrivano direttamente al feto, causando una serie di problemi a breve e a lungo termine. In fase prenatale questi effetti vanno dall’aborto spontaneo, al ritardo di crescita intrauterino, al basso peso alla nascita. Dopo la nascita si possono manifestare malformazioni fisiche, ritardo mentale e problemi comportamentali.
Informare e tutelare la donna
“Durante la gravidanza comincia un viaggio verso una nuova vita e questi nove mesi sono fondamentali per la salute del nascituro – spiega il presidente dell’Associazione italiana disordini da esposizione fetale ad alcol o droghe -. Perciò è molto importante conoscere cosa accade nel corpo della mamma e del bambino e quali fattori possano essere dannosi. Soprattutto è necessario informare e tutelare la donna affinché adotti uno stile di vita salutare per proteggere questo delicato periodo. Bere alcol, usare sostanze psicotrope, fumare tabacco in gravidanza può provocare dei danni al nascituro; questa informazione non sempre è conosciuta in modo approfondito, anche dagli stessi operatori sanitari”.
Fondamentale la diagnosi precoce
Promuovere la diagnosi precoce e corretta dei Disordini da esposizione fetale ad alcol o droghe (Defad) è fondamentale, conclude Diaz, poiché senza diagnosi non è possibile attuare quegli interventi pedagogici, educativi e psicoterapeutici fondamentali per supportare i bambini con Defad “e ridurre – se non addirittura evitare – lo sviluppo delle disabilità secondarie quali problemi di salute mentale, sviluppo di dipendenze, comportamenti sessuali inadeguati, esperienze scolastiche fallimentari, problemi con la legge”.