Dermatite da pannolino: come riconoscerla e intervenire

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 29/06/2022 Aggiornato il 29/06/2022

L'irritazione tipica della zona dei genitali e del sederino del bebè preoccupa spesso le mamme, ma non è pericolosa. Per risolverla, in genere bastano alcune piccole attenzioni igieniche e l’uso di formulazioni in crema e spray a base di Rigenase® e Poliesanide, per un’azione lenitiva e idratante

dermatite da pannolino nel neonato

La pelle è l’organo più grande del nostro organismo, le cellule che la compongono sono milioni e assicurano, tra le altre funzioni, la barriera rispetto all’ambiente che ci circonda.

“La pelle del bambino, soprattutto nei primi mesi di vita, è molto sottile e quasi del tutto priva del film idrolipidico che ne assicura impermeabilità e resistenza” spiega il dottor Vincenzo Piccolo, Dermatologia pediatrica, Università della Campania, Napoli.  “Tutto ciò determina che sia molto più facilmente soggetta a fenomeni infiammatori, o dermatiti, caratterizzati da arrossamento (eritema), desquamazione, aumento della permeabilità con conseguente perdita di acqua (disidratazione), infezioni (batteriche, virali o fungine) e sensibilizzazioni (allergie).”

Le infiammazioni cutanee nella zona del pannolino sono tra i problemi dermatologici più comuni durante l’infanzia. Queste eruzioni possono essere suddivise in dermatite primitiva da pannolino, quando la causa della patologia è multifattoriale e non precisamente definita, e dermatite secondaria da pannolino quando, invece, la causa della patologia è ben definita. 

“La dermatite primitiva da pannolino può essere determinata da diversi fattori come umidità, attrito, presenza di urine, feci e talvolta microrganismi. La secondaria, invece, è determinata da una malattia, come per esempio la psoriasi, le infezioni da Candida o altre affezioni meno comuni a localizzazione peculiare nell’area del pannolino.”

Come riconosere la dermatite da pannolino?

La dermatite da pannolino interessa tipicamente le aree cutanee a diretto contatto col pannolino, ovvero la convessità dei glutei, l’addome inferiore, la regione pubica, la parte prossimale e mediale delle cosce, le grandi labbra, lo scroto e spesso la regione perianale. In caso di dermatite “queste aree risulteranno tipicamente infiammate e quindi arrossate, con presenza di eritema ed eventualmente di lesioni, che, nei casi più gravi, possono presentarsi come vere e proprie erosioni.”

Tra i possibili rimedi da adottare un primo intervento si può limitare quando possibile l’uso del pannolino, cambiare frequentemente il pannolino, detergere il bambino con saponi delicati e utilizzare creme e spray che creino una barriera protettiva. “Qualora dopo questi primi interventi non si osservasse un rapido miglioramento e risoluzione della problematica, è sicuramente necessario rivolgersi al medico che potrà individuare la causa scatenante della malattia e prescrivere delle terapie mirate” – conclude il dottore.

Che crema usare per le irritazioni da pannolino?

Le formulazioni in Crema e Spray a base di Rigenase® e Poliesanide, grazie alla loro attività lenitiva e idratante, consentono un’efficace azione di primo intervento per la risoluzione di queste infiammazioni. Rigenase® è un particolare estratto di grano, mentre la Poliesanide è un antisettico di nuova generazione che riduce il rischio di contaminazione batterica.

Le informazioni contenute in questo sito non intendono e non devono in alcun modo sostituire il rapporto diretto fra professionisti della salute e l’utente. È pertanto opportuno consultare sempre il proprio medico curante e/o specialisti.

Controlla le curve di crescita per il tuo bambino

Ricette per lo svezzamento

Vaccini per bambini

Elenco frasi auguri nascita

Elenco frasi auguri battesimo

Gli Specialisti rispondono
Le domande della settimana

Mutazioni MTHFR eterozigote e PAI 4g/4g omozigote: possono causare l’aborto?

24/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professor Augusto Enrico Semprini

L'interruzione spontanea di una gravidanza iniziale è quasi sempre dovuta a uno sbilanciamento cromosomico del feto e non a mutazioni che di fatto non impediscono in assoluto che una gestazione vada a buon fine, come dimostra il fatto che tantissime donne che ne sono interessate hanno figli.   »

Quinta settimana di gravidanza: non si vede l’embrione e si evidenzia un distacco

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Professoressa Anna Maria Marconi

Non è mai opportuno voler fare la prima ecografia troppo precocemente perché anziché esserne tranquillizzate si rischia di peggiorare la propria ansia. In quinta settimana difficilmente si vedono l'embrione e il battito del cuoricino, in più non si può capire bene se davvero si è in presenza di un distacco...  »

Pillola del giorno dopo a un mese e mezzo dal parto: si può assumere se si sta allattando?

21/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Elisa Valmori

Di fatto, se si sta allattando esclusivamente al seno e dal parto è passato poco tempo, non è necessario assumere la contraccezione d'emergenza perché si può contare su una naturale protezione anticoncezionale.   »

Bimbo di 14 mesi che non vuole masticare

13/10/2024 Gli Specialisti Rispondono di Dottoressa Roberta Levi

In genere è intorno ai 12 mesi che i bambini sono abbastanza in grado di masticare, ma è tra i 18 e i 24 mesi che si arriva a masticare bene di tutto. Solo se a due anni il bambino ha ancora gravi difficoltà col cibo a pezzettini è opportuno discuterne con il pediatra.   »

Fai la tua domanda agli specialisti