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Chi pensa che si tratti di una malattia soprattutto dei bambini più grandicelli si sbaglia. La dermatite atopica, infatti, può colpire anche i bambini molto piccoli. Secondo le stime della Società Italiana di Allergologia e Immunologia Pediatrica (Siaip), presentate nel corso Congresso Nazionale che si è svolto recentemente a Roma, nel primo anno di vita questa malattia della pelle riguarderebbe addirittura tre bimbi su dieci.
Una malattia della pelle
La dermatite atopica è una malattia infiammatoria non contagiosa della pelle molto frequente in età pediatrica: si manifesta, infatti, in circa un bambino su cinque. In genere, alterna fasi di riacutizzazione con fasi di miglioramento. Nel 90% dei casi, però, si risolve entro la fine dell’adolescenza.
Ha origine allergica
Questa forma di dermatite è stata inclusa tra le malattie atopiche, cioè le malattie di tipo allergico. In effetti, spesso colpisce chi soffre anche di asma e raffreddore allergico ed è strettamente connessa alla presenza di allergie nella persona e nei suoi famigliari. In particolare, all’allergia agli acari (70-80% dei casi).
Favorita da smog ed ereditarietà
Fra i fattori di rischio per la dermatite atopica ci sono anche l’ereditarietà, il contatto con sostanze irritanti, lo stress e gli episodi infettivi. Inoltre, è probabile che l’aumento degli agenti inquinanti e degli allergeni e la diminuzione dell’allattamento al seno, due fenomeni che si sono registrati negli ultimi decenni, abbiano avuto un ruolo importante nella diffusione crescente della malattia.
Cute secca e prurito intenso
La dermatite atopica si manifesta in maniera molto caratteristica: la pelle della zona, interessata, infatti, diventa particolarmente secca, arrossata e ispessita. Il bambino, inoltre, avverte un prurito solitamente intenso che lo spinge a grattarsi in continuazione, con importanti ripercussioni sulla qualità del sonno.
Nella fase acuta compaiono lesioni
In fase acuta, si formano anche piccole vescicole che tendono a rompersi lasciando il posto a crosticine. “Durante i primi mesi di vita, le lesioni sono localizzate in modo particolare sul viso, soprattutto su fronte, guance, mento. Nei bambini più grandi e negli adolescenti le lesioni si concentrano soprattutto nel cavo del gomito e del ginocchio, così come sul dorso delle mani e dei piedi” ha spiegato all’Ansa Roberto Bernardini, presidente della Siaip.
Sì a immunomodulatori ed emollienti
Come si cura la malattia? Nei bambini più grandicelli, su prescrizione del medico, può essere utile applicare creme e unguenti antinfiammatori, come i cortisonici e gli immunomodulatori. È essenziale, poi, evitare di lavare il piccolo con prodotti aggressivi, preferendo quelli più delicati e privi di conservanti e profumi. Esistono anche detergenti studiati apposta per chi soffre di dermatite. Dopo la detersione, stendere emollienti specifici sulla pelle ancora umida, che hanno la funzione di preservare l’integrità della barriera cutanea.