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Il bambino ha pochi mesi, ovviamente non sa ancora leggere, interagire né riconoscere le figure… Capire se ha difetti della vista è, comunque, già possibile grazie al test di Teller, un esame semplice da eseguire, che fornisce risultati molto attendibili.
Valuta l’acuità visiva
Si tratta di una delle abilità principali del sistema visivo. In pratica, è la capacità di cogliere i dettagli fini di un oggetto e, dunque, di percepirlo correttamente. Dipende dalla nitidezza dell’immagine proiettata sulla retina. Se l’acuità visiva non è al top, il bambino può avere difficoltà di vista. Non a caso, infatti, l’acuità visiva è una delle abilità visive maggiormente indagate durante la visita oculistica. Infatti, è direttamente correlata alla visione. Anche nei bambini è molto importante stabilire il livello di acuità visiva e prevenire eventuali difetti della vista. Tuttavia, in quelli molto piccoli non si possono utilizzare i normali esami. Ecco perché si ricorre al test di Teller.
Un esame molto semplice
Durante il test di Teller, si invita il bebè a guardare due tavole: una con disegnate delle righe bianche e nere progressivamente più piccole e una bianca. Il medico valuta a quale dimensione della riga il piccolo smette di preferire la tavola rigata e guarda indistintamente i due cartoni. Ovviamente, l’esaminatore deve avere una grande esperienza. In relazione alla dimensione dell’ultima riga “interessante” per il bebè si stabilisce la sua acuità visiva e la predisposizione a sviluppare eventuali difetti della vista. Questo esame è utile e attendibile fino ai 12 mesi. Dopo, infatti, il bambino è troppo attratto da ciò che lo circonda per concentrarsi unicamente sulle due tavole.
Quando serve
È importante valutare l’acuità visiva soprattutto nei bambini con problemi, per esempio in quelli prematuri, con paralisi cerebrale infantile, con epilessia, sindrome di Down o con ritardo di sviluppo neuropsicomotorio.