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Il cibo destinato a bambini e neonati deve essere completamente privo di tracce di bisfenolo A (Bpa) e i limiti di “migrazione” di questa sostanza consentiti negli alimenti destinati al consumo da parte di adulti deve essere ridotto da 0,6 mg a 0,5 mg per chilogrammo di cibo. Sono questi i dati contenuti nella bozza di regolamento di esecuzione proposto dalla Commissione europea, approvata dal Parlamento europeo, in relazione alla presenza negli alimenti del bisfenolo A, sostanza chimica presente in molte plastiche e conosciuta perché, a contatto con gli alimenti, può “migrare” in questi ultimi, dando vita a effetti nocivi per la salute. Le nuove misure dovrebbero entrare in vigore a settembre.
Neonati e bambini fino a tre anni
Il provvedimento dell’Ue riduce a zero il limite di migrazione della sostanza, vietandone di fatto l’impiego per la fabbricazione di tutti i contenitori di latte per neonati, alimenti a base di cereali, alimenti per l’infanzia o alimenti per scopi medici speciali sviluppati per soddisfare le esigenze nutrizionali dei bambini da 0 a 3 anni. Quanto agli alimenti per adulti le nuove regole riguardano, ad esempio, provvedimenti come minore tolleranza della presenza del bisfenolo A nelle vernici e nei rivestimenti usati all’interno delle lattine.
Il bisfenolo A
Il bisfenolo A è una sostanza chimica utilizzata dagli anni ’60 per la produzione di diversi tipi di plastiche e resine. A contatto con gli alimenti può “migrare” nel cibo e da circa dieci anni sono emersi molti dubbi sulla sua sicurezza: per questo dal 2011 nell’Ue è vietato nei biberon e dal giugno 2017 è stato inserito nella lista delle sostanze di “particolare preoccupazione” dall’agenzia Ue per la chimica (Echa) per le sue proprietà nocive per il sistema ormonale.