Autismo: è possibile prevederlo?

Redazione A cura di “La Redazione” Pubblicato il 07/04/2017 Aggiornato il 07/04/2017

Una risonanza magnetica eseguita fra i 6 e i 12 mesi di vita potrebbe rivelare se il bambino è a rischio di sviluppare autismo. Ecco perché

Autismo: è possibile prevederlo?

Molte diagnosi di autismo vengono poste tardivamente, quando i bambini hanno già tre-quattro anni. Eppure, i primi segnali del disturbo dello spettro autistico si manifestano presto,  già intorno ai 12-18 mesi di età, anche se sono difficili da riconoscere. Addirittura, nei bambini ad alto rischio, la malattia potrebbe essere scoperta prima dell’anno di età, fra i 6 e i 12 mesi, grazie a una risonanza magnetica cerebrale. A rivelarlo è uno studio condotto recentemente da un team di ricercatori statunitensi, della University of North Carolina-Chapel Hill, pubblicato sulla rivista Nature.

Esaminati i fratellini

Lo studio ha riguardato un numero elevato di famiglie che avevano più figli, di cui il maggiore affetto da autismo. Per prima cosa, gli autori hanno studiato il cervello di tutti i bambini attraverso una risonanza magnetica cerebrale. Quindi hanno sviluppato un algoritmo elettronico capace di elaborare tutta una serie di informazioni su ogni singolo bambino, come il sesso e le dimensioni del cervello, fornendo un responso automatico e preciso sulle sue condizioni di salute. In particolare, i ricercatori si sono concentrati sullo studio del cervello dei fratelli minori di bambini autistici. Lo scopo era capire se sia possibile individuare segnali precocissimi di malattia.

Segnali nel cervello

Dallo studio è emerso che alcune alterazioni cerebrali potrebbero essere correlate al rischio di autismo. Più precisamente, si è visto che quando la superficie del cervello dei neonati con meno di un anno di età è espansa, le probabilità che verso i due-tre anni di vita si manifestino i sintomi dell’autismo sono elevate. Gli autori hanno concluso che il ricorso alla risonanza magnetica cerebrale e a un software apposito in grado di interpretare in modo accurato tutta una serie di parametri potrebbe aiutare a capire il “destino” di bambini ad alto rischio di sviluppare la malattia perché hanno un fratello maggiore autistico. Serviranno però nuove conferme per capire se effettivamente questa è la strada corretta per una diagnosi precocissima dell’autismo.

 

 

 
 
 

In breve

FRATELLI A RISCHIO

L’autismo è una problematica complessa, per larga parte ancora sconosciuta. Le cause restano tutt’oggi poco chiare. Sicuramente, è certo che i bambini che hanno fratelli maggiori autistici hanno probabilità elevate di sviluppare la malattia a loro volta.

 

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