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È nato il network per bambini ad alto rischio di autismo – “Nida” (progettonida.it): in particolare è stato pensato per fratelli e sorelle minori di bambini colpiti dal disturbo. Infatti, questi vengono monitorati dalla gravidanza fino ai due anni di età. In questo virtuoso progetto di diagnosi precoce dell’autismo avviato dall’Istituto superiore di sanità (Iss) sono state coinvolte quattro unità operative di quattro regioni: Lombardia (unità operativa Medea), Toscana (Stella Maris), Lazio (Bambino Gesù, Campus Biomedico) e Sicilia.
Il sito per i genitori
Nell’ambito del progetto è stato istituito il network “Nida” (progettonida.it), che punta a individuare precocemente le anomalie evolutive in una popolazione a rischio di autismo. Il sito internet permette ai genitori di questi bambini di scaricare e compilare diversi questionari da consegnare agli operatori durante le visite di valutazione nelle Unità di neuropsichiatria infantile. “Il progetto avrà un impatto significativo sul Servizio sanitario – spiega Maria Luisa Scattoni, ricercatore del reparto di Neurotossicologia e Neuroendocrinologia dell’Iss e responsabile del lavoro -, in quanto consentirà il riconoscimento precoce di autismo tramite la validazione e standardizzazione di un protocollo di sorveglianza e di valutazione del neurosviluppo già attivo in alcune Unità operative. Verranno selezionati gli strumenti diagnostici con maggior valore predittivo per rendere il protocollo agile e ridurre il tempo necessario per il follow-up”.
Un percorso per ogni bambino
L’équipe multidisciplinare impiegata nel progetto contro l’autismo, come neurobiologi, neuropsichiatri infantili, psicologi, terapisti della neuro e psicomotricità dell’età evolutiva e ingegneri biomedici, garantirà un intervento terapeutico individualizzato, riducendo così in modo significativo l’impatto del disturbo sullo sviluppo neurocomportamentale del bambino, sulla qualità della vita degli individui affetti, sul carico familiare e sul costo assistenziale per il sistema sanitario.
L’importanza della diagnosi precoce
La sorveglianza per la diagnosi precoce dei disturbi di autismo inizia dalla gravidanza e continua fino ai due anni di età e l’obiettivo è individuare bambini con autismo prima dei due anni e inserirli da subito in un programma di intervento terapeutico personalizzato. Dal 2011 a oggi sono stati reclutati e valutati 80 bambini di controllo e 25 bambini ad alto rischio, cioè fratelli e sorelle minori di bambini che hanno già ricevuto una diagnosi di autismo. A questi ultimi viene somministrato un protocollo di sorveglianza e di valutazione del neurosviluppo nei primi 18 mesi di vita.