In alcuni casi lo scroto è vuoto, e cioè, come è solito dire il pediatra, è disabitato. Il più delle volte la mancata discesa o l’eccessiva mobilità riguarda un solo testicolo. Nel primo caso si parla di criptorchidismo, nel secondo di testicolo mobile (detto anche “ad ascensore”). La diagnosi spetta naturalmente al pediatra, ma anche i genitori, con un poco di pazienza, possono ricercare la presenza dei testicoli, palpando delicatamente lo scroto con pollice e indice. Il testicolo mobile è inoltre sensibile alla temperatura esterna: è facile, per esempio, sentirlo quando si fa il bagnetto al piccolo oppure durante il cambio del pannolino (nel qual caso lo si può sentire al tatto o anche intravvedere come piccola protuberanza subito sopra lo scroto).
- Per il testicolo mobile il pediatra consiglia di solito di attendere, in quanto nella maggior parte dei casi si risolve spontaneamente.
- II criptorchidismo richiede, invece, maggiore attenzione. È stato, infatti, dimostrato che la fertilità si riduce proporzionalmente al tempo in cui il testicolo, che la natura ha previsto rimanere a una temperatura inferiore di 2 gradi centigradi a quella corporea, è esposto a un calore eccessivo. Il pediatra può perciò prescrivere, verso il secondo anno d’età, una cura farmacologica con uno spray a base di un ormone (la gonadotropina corionica umana), privo di effetti indesiderati e caratterizzato da una specifica efficacia nel favorire la discesa del testicolo. L’indice di successo di questa cura varia tra il 40 e il 60 per cento. In ultima analisi si può ricorrere all’intervento chirurgico (orchidopessi), che viene ormai praticato in regime di day hospital (il bimbo cioè viene operato e dimesso in giornata).