Si tratta di un’aderenza tra il glande (la parte terminale del pene) e il prepuzio (il sottile rivestimento di cute che ricopre il glande), che risulta pertanto “incollato” e non riesce a scorrere. La maggior parte dei neonati ha una fimosi del tutto fisiologica che, secondo qualcuno, costituirebbe un meccanismo naturale di protezione nei confronti dell’ammoniaca contenuta nelle urine. In genere, tale aderenza si risolve gradualmente dopo il secondo-terzo anno di vita, permettendo la scopertura completa del glande. Se tuttavia a quell’età il pisellino dovesse apparire ancora chiuso non è il caso di disperare: l’intervento chirurgico (circoncisione), a meno di particolari situazioni, viene in genere rinviato dopo il sesto anno d’età. Sono, invece, controindicate manovre brusche, che provocano dolore e, se danno luogo a sanguinamento, possono addirittura essere controproducenti. È invece sufficiente una buona igiene locale praticando semplicemente una leggera trazione sul prepuzio in modo da detergere la porzione di glande sottostante che si riesce a raggiungere.
- Non deve inoltre preoccupare l’eventuale formazione di piccoli depositi biancastri, visibili in trasparenza sotto il prepuzio e apprezzabili sotto le dita come piccoli granellini compatti: si tratta di cellule che si sono sfaldate e di prodotti delle ghiandole presenti nel glande che, non potendo essere eliminati all’esterno, si stratificano formando masserelle simili a piccole cisti che favoriscono lo scollamento naturale del prepuzio.