In genere, le convulsioni si manifestano con perdita di coscienza e scosse ritmiche degli arti; talvolta il bambino ha gli occhi sbarrati o voltati indietro. Di solito, durano alcuni minuti, dopo di che spesso compare una profonda sonnolenza, che rappresenta il ritorno alla normalità.
Come comportarsi
- non bisogna perdere la calma;
- evitare di scuotere, schiaffeggiare o cercare di bloccare il bambino;
- far distendere il bambino sul fianco (per evitare che le vie aeree, cioè naso e gola, vengano, ostruite) in un luogo dove non possa cadere e farsi male;
- togliergli i vestiti;
- pulirgli la bocca dalla saliva;
- portarlo al più vicino Pronto soccorso pediatrico, se la crisi non si risolve in pochi minuti;
- contattare il pediatra (o portarlo al più vicino reparto pediatrico ospedaliero) se il bambino ha meno di un anno d’età, una volta passata la crisi.
5 conisigli in più
- Dare al piccolo un farmaco solo dopo aver consultato il pediatra;
- non spingere il bimbo a mangiare se non ne ha voglia: lo si può tranquillamente alimentare con liquidi zuccherati, fino a che non si sente meglio;
- non tenerlo a letto per forza. Non è detto, infatti, che un bambino con la febbre si senta male: ci può essere un bambino con 39° C di febbre che ha voglia di giocare e uno con 37,5°C che non se la sente;
- non essere troppo assillanti: la febbre va misurata a orari precisi (sempre lontano dai pasti) ma non continuamente;
- annotare su un quaderno l’andamento della febbre nell’arco della giornata, in modo da poterlo riferire al pediatra.