Sudano molto, diventano lamentosi, piangono più spesso senza apparente motivo: d’estate sono proprio loro, i più piccoli, a soffrire maggiormente delle conseguenze del caldo. Ciò è dovuto principalmente al fatto che il loro sistema di termoregolazione non è ancora del tutto maturo, per cui i neonati non sono in grado di mantenere costante la temperatura del corpo indipendentemente dalle variazioni climatiche. Per essere più chiari, si può semplificare dicendo che quando c’è freddo tendono ad avere più freddo e quando c’è caldo, tendono ad avere molto più caldo.
Per questo è importante mettere in atto una serie di accorgimenti sia per cercare di far stare meglio il piccolo sia per evitare di andare incontro a problemi più seri come il colpo di calore (un brusco innalzamento della temperatura interna dovuto alla ostacolata dispersione del calore) o la disidratazione, causata dalla perdita eccessiva di liquidi attraverso la sudorazione e da un insufficiente apporto di essi. Ecco i principlaii rimedi anti-caldo per il bebè.
Una buona idratazione è la regola fondamentale da seguire per evitare di incorrere nelle conseguenze più tipiche del caldo: per questo è fondamentale far bere spesso il piccolo, ogni volta che lo richiede, ma senza forzarlo (ogni bambino ha esigenze diverse). Se il neonato è allattato al seno, non è nemmeno necessario offrirgli l’acqua da bere: basterà dargli il seno un po’ più spesso per soddisfare il suo aumentato desiderio di liquidi.
Ai più grandicelli, dopo che è iniziato lo svezzamento, sarà necessario, invece, offrire spesso acqua, per reintegrare tutti i liquidi persi attraverso la sudorazione. Se il piccolo lo gradisce, si può offrirgli anche tisane o succhi di frutta a temperatura ambiente.
Cambiare alimentazione non vale solo per gli adulti, ma anche per i più piccoli. Ai bambini già svezzati, è bene aumentare l’apporto di frutta e verdura, alimenti leggeri, facilmente digeribili e ricchi al tempo stesso di sali minerali, indispensabili per reintegrare quelli persi con la sudorazione.
Va bene la pasta, meglio se condita con le verdure, rispetto a sughi elaborati. È consigliabile non esagerare invece con gli alimenti proteici (carne, pesce, formaggi) che rendono la digestione più lenta.
Sempre per i più grandicelli, via libera anche ai gelati, che possono rappresentare una merenda fresca e nutriente. Se il bambino li gradisce, è meglio preferire quelli alla frutta rispetto ai gusti alla crema, in quanto sono più leggeri e digeribili.
La prima regola da seguire è quella di non vestirli troppo: se la mamma ha caldo, il piccolo ne ha sicuramente di più. Eppure, spesso si vedono passeggiare per strada, in città come al mare, mamme accaldate in canottiera, short e infradito e neonati troppo coperti, con tutine, lenzuolini e copertine.
Per vestire il piccolo è bene preferire i capi in fibra naturale, come il cotone o il lino, per permettere una corretta traspirazione cutanea e far assorbire il sudore. Per questo è meglio evitare gli abiti in tessuti sintetici o troppo aderenti, che fanno aumentare la sudorazione e non consentono all’aria di circolare tra il tessuto e la pelle.
Quando è più caldo, si può anche vestire il piccolo con un semplice body in cotone (ce ne sono anche di molto allegri, che non hanno per nulla l’aspetto di un capo intimo e sono indicati anche fuori casa) e, non appena possibile, lasciare sgambettare il piccolo senza pannolino.
Quando si esce è meglio far indossare al piccolo un cappellino di cotone, per proteggergli la testa dai raggi solari: si evita così che la testa si surriscaldi causando insolazioni o colpi di calore (pericoli seri che causano febbre, svenimenti e malessere generale). Meglio ancora optare per un cappellino con la visiera, che offre una valida protezione anche per gli occhi e il viso.
Inoltre, soprattutto se il bambino ha occhi e carnagione chiara, in certe giornate molto assolate o se c’è un forte riverbero (per esempio, sabbia bianca o montagna) è consigliabile utilizzare occhiali da sole che rispondano a garanzie di sicurezza europee (marchio CE).
Un ultimo consiglio: se il piccolo ancora non cammina, è inutile costringerlo a indossare calzini, babbucce all’uncinetto o scarpette, anche se leggere. Molto meglio lasciare il bebè a piedi nudi.
Non tutte le ore del giorno sono indicate per portare a spasso o in spiaggia un neonato: e ciò non solo perché il caldo in alcune ore è più soffocante, ma anche perché aumentano i rischi legati all’esposizione ai raggi del sole. È bene sapere che nei primi anni di vita, e soprattutto nel primo anno, il bambino non dovrebbe mai essere esposto direttamente al sole e che, anche se mantenuto all’ombra, rischia di ustionarsi per il riverbero dei raggi solari, se non è ben protetto. E a nulla vale mettere il piccolo sotto l’ombrellone: i raggi solari passano anche attraverso questa barriera.
L’orario ideale per una passeggiata o per andare in spiaggia con i bambini, soprattutto con i più piccoli, è la mattina presto fino alle 11 e il tardo pomeriggio dopo le 16-17. In questo modo durante le ore più torride il bambino non è esposto al caldo e ai raggi solari più nocivi.
Anche in queste fasce orarie è fondamentale, comunque, ricordarsi di applicare la crema protettiva al piccolo, utilizzando un fattore di protezione a schermo totale su tutto il corpo, almeno mezz’ora prima di uscire di casa. L’applicazione di crema protettiva va ripetuta ogni due ore circa.
Sempre più diffuso nelle case, il condizionatore può essere un valido aiuto per contrastare il caldo estivo, a patto però di usarlo con molta cautela in presenza dei più piccoli. Anzitutto andrebbe regolato a una temperatura che non sia troppo bassa rispetto a quella esterna (meglio quindi non superare i 4-5 gradi rispetto alla temperatura esterna) e non andrebbe lasciato funzionare a lungo se nella stanza vi soggiorna il piccolo oppure bisogna avere l’accortezza di spegnerlo quando il piccolo è sudato (per esempio quando si rientra dal mare o da una passeggiata) o bagnato (come dopo il bagnetto).
Se l’apparecchio di casa lo consente, è meglio optare per la funzione di deumidificazione rispetto a quella normale: in questo modo si evitano bruschi cali di temperatura e si crea un ambiente secco in casa eliminando l’umido e l’afa.
Un consiglio utile è quello di portare sempre con sé un golfino di cotone o una copertina (per i più piccoli) quando si va a fare la spesa: spesso d’estate negozi e supermercati hanno una temperatura molto più fredda rispetto all’ambiente esterno e si rischia di sottoporre il piccolo a uno sbalzo di temperatura troppo elevato (shock termico).
Infine, anche il ventilatore può essere utile per rinfrescare l’ambiente, a patto però di porlo lontano dalla portata dei bambini e di regolarlo su una ventilazione minima: l’aria troppo forte può risultare fastidiosa e causare colpi d’aria. Da evitare invece assolutamente le correnti d’aria, che si creano quando si aprono più finestre di casa.
Spesso gli adulti, maggiormente in grado di tollerare il caldo rispetto ai bambini, entrano in auto e rinfrescano l’ambiente subito dopo. Questa pratica è sconsigliata con i più piccoli, che così rischiano un colpo di calore. Per questo, è meglio rinfrescare l’abitacolo prima di mettere il piccolo in auto, accendendo per qualche minuto l’aria condizionata e possibilmente spostando l’auto all’ombra.
Se non si dispone di un climatizzatore in auto, occorre spalancare bene i finestrini per consentire il ricambio dell’aria prima di mettersi in viaggio. Sul seggiolino del bimbo è consigliabile stendere un telo di cotone, soprattutto se il seggiolino è stato esposto ai raggi solari a lungo (potrebbe scottare).
Quando si viaggia in auto, il climatizzatore rappresenta un valido aiuto, ma va usato con moderazione, regolandolo la temperatura in modo che non crei un microclima troppo diverso da quello esterno. In generale, ogni volta che è possibile, sarebbe meglio partire nelle ore meno calde quando si viaggia con un bimbo piccolo.
Un ultimo consiglio, ma non meno importante: non dimenticarsi mai di portare con sé scorte d’acqua quando si intraprende un lungo viaggio con un bambino, specialmente se si percorrono autostrade dove, a causa dell’intenso traffico e di possibili code, si rischia di non poter raggiungere in tempi brevi una stazione di servizio in caso di bisogno.
Fonti / Bibliografia
- Come riconoscere, prevenire e gestire il colpo di calore | Fondazione Umberto VeronesiTemperatura corporea oltre il limite: a rischio soprattutto bambini e anziani. I sintomi più comuni e i consigli utili contro il colpo di calore