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Dormirà troppo o troppo poco? E quando finalmente riuscirà a tirare almeno qualche ora di sonno consecutiva? Il sonno del neonato è una delle principali preoccupazioni dei genitori di bimbi di pochi mesi, anche perché i risvegli frequenti, le poppate nel cuore della notte incidono sui ritmi della famiglia, facendo sentire stanchi nelle ore diurne. Eppure, ci si deve mettere il cuore in pace almeno per i primi sei mesi: fino a questa età, il sonno del neonato è destinato a essere piuttosto frammentato, ma è comunque destinato a stabilizzarsi. E, allora, anche i genitori potranno contare su un riposo notturno più ristoratore.
Sei ore di fila, ma non tutte le notti
Si è occupato della qualità del sonno del neonato un recente studio, pubblicato su Sleep Medicine, condotto presso la McGill University di Montreal, in Canada da Marie-Helene Pennestri. La ricerca ha esaminato le abitudini del sonno di 44 bimbi di sei mesi di età, alle cui mamme è stato chiesto di tenere per due settimane (per la precisione, 13 notti) un diario del sonno dei loro bimbi, facendo riferimento a due parametri, ossia se i piccoli dormivano per sei o per otto ore consecutive. Le mamme hanno riferito che, in media, i bambini dormivano sei ore filate per cinque giorni su 13. Per la precisione, nove bimbi non dormivano mai per sei ore consecutive, tre lo facevano ogni notte, mentre la maggior parte dei neonati aveva ritmi molto variabili. Inoltre, in media i bambini dormivano otto ore per tre notti su 13. Il 47% non raggiungeva mai le otto ore, un neonato solo toccava a questo «record» ogni sera. In generale, anche relativamente a questo criterio quasi la metà dei piccoli mostrava una grande variabilità.
Le abitudini che incidono sul buon riposo
Secondo lo studio, inoltre, si sveglierebbero più spesso i bambini allattati al seno e quelli che dormono con i genitori. Un risultato che potrebbe sorprendere, visto che un neonato che dorme con mamma e papà ed è allattato al seno dovrebbe essere più tranquillo. In realtà, questo dato compare anche in altri studi e gli esperti lo spiegano con il fatto che, quando il piccolo è vicino a mamma e papà, questi si accorgono anche del minimo risveglio e sono pronti ad accorrere per la poppata o le coccole. Il “co-sleeping”, ossia il dormire insieme nel lettone, può quindi rendere il sonno maggiormente interrotto sia per la mamma sia per il bambino, ma nello stesso tempo più tranquillo. L’ideale, secondo gli esperti, sarebbe che il neonato dormisse nella stessa stanza dei genitori, ma in un lettino tutto suo fin dai primi giorni di vita.
Attendere qualche tempo
Per il resto, i genitori devono solo attendere che il sonno del neonato si stabilizzi, cosa che avviene verso il sesto-settimo mese di vita. Prima di questa età, infatti, il ritmo circadiano del bebè deve ancora adattarsi all’alternanza di luce e buio che favorisce la produzione dei neurotrasmettitori che regolano il sonno. Inoltre, è anche poco utile fare paragoni con gli altri bambini. Il sonno, infatti, come è stato spiegato nello studio citato, varia molto da bambino a bambino e i confronti possono solo indurre frustrazione. Mamma e papà possono sicuramente mettere in pratica qualche piccolo espediente per aiutare il bambino. Verso sera, per esempio, è bene creare le condizioni per un relax naturale: niente luci forti, rumori eccessivi o visite inattese, meglio ascoltare un po’ di musica rilassante nella cameretta con mamma o papà. Gli si può sicuramente lasciare una lucina soft nella stanza e la porta socchiusa, in modo che il piccolo avverta in sottofondo i rassicuranti rumori della casa.
Attenzione a questi errori
Non serve, invece, cercare di tenere sveglio il piccolo durante il giorno, sperando che dorma di notte, perché in questo modo potrebbe essere solo troppo stanco e quindi più nervoso. Controproducente è anche la super stimolazione con il gioco o la passeggiata, che lo può agitare e rendere irrequieto anziché stanco per dormire.
Fonti / Bibliografia
- ScienceDirect
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- Un bambino su quattro soffre di disturbi del sonno. Le 10 regole d’oro per far dormire i piccoli, i più grandi (e anche mamma e papà) - Società Italiana di PediatriaDisturbi del sonno in età pediatrica: perché aumentano, quali sono le conseguenze? Prevenire i disturbi del sonno si può.